“L'Ucraina non dovrà mai, mai, diventare membro della Nato”. Possiamo riassumere così quello che è stato detto oggi durante le sette ore e mezza di colloqui bilaterali tra Russia e Stati Uniti a Ginevra.
Qualcosa che sapevamo da tempo e che, come ampiamente preventivato, è stato il nocciolo fondamentale e più difficoltoso del summit ginevrino. Il viceministro degli Esteri russo Sergey Ryabkov appare provato nella conferenza stampa che ha tenuto poco fa al termine dell'incontro con la sua omologa statunitense Wendy Sherman.
Un vertice che sembra essersi risolto in un nulla di fatto, in quanto apprendiamo dal delegato russo che Mosca “giudicherà ulteriori passi sulle garanzie di sicurezza a seguito degli eventi Nato e Osce del 12 e 13 gennaio”. Ryabkov ha affermato che la Russia valuterà “gli ulteriori passi e le prospettive di tutto questo lavoro” e che saranno prese decisioni appropriate sulla base dei risultati degli eventi che sono in arrivo nei prossimi giorni, vale a dire il summit a Bruxelles il 12 gennaio con la Nato in forma collettiva, e una riunione del Consiglio permanente dell'Osce (Organization for Security and Co-operation in Europe) il giorno successivo, il 13.
“Dopodiché, diventerà più chiaro se c'è una base per invitare la leadership a prendere questa o quella decisione politica a favore della continuazione di questo processo, e in caso affermativo in quale formato, oppure abbiamo qualcosa di diverso e possiamo affermare, con rammarico, che il gruppo Nato ha ritenuto giusto respingere la nostra iniziativa. Allora la situazione sarà diversa”, ha aggiunto ancora Ryabkov.
Il viceministro ha comunque riferito alla stampa che gli Stati Uniti hanno preso molto sul serio le proposte della Russia sulle garanzie di sicurezza e hanno svolto il loro studio in modo approfondito.
Secondo Ryabkov, la conversazione con la delegazione diplomatica statunitense è stata “difficile e professionale e profonda”, senza cercare di aggirare “i punti spinosi”. Il delegato del Cremlino ha detto che la Federazione Russa ha spiegato agli Stati Uniti perché vede come “un imperativo” la non espansione della Nato e quindi il desiderio di ottenere garanzie legali in questo senso, e ha spiegato alla controparte il perché Mosca voglia che non siano schierate armi alle frontiere russe che possono colpire obiettivi sul territorio della Federazione, oltre al perché la Russia sta sollevando la questione che la Nato dovrebbe, in generale, abbandonare l'implementazione militare degli Stati che hanno aderito alla Nato nel periodo successivo al 1997, cioè , in quel lasso di tempo posteriore alla firma dell'atto fondamentale Russia-Nato. Ryabkov ha anche affermato che durante i colloqui è stato messo in chiaro che la Federazione Russa non ha intenzione di attaccare l'Ucraina e che non c'è motivo di temere qualsiasi scenario di escalation al riguardo.
Secondo lui, i negoziati tra la Federazione Russa, gli Stati Uniti e la Nato sulla sicurezza non dovrebbero trascinarsi per mesi o anni: il livello di affidabilità, in questi formati, è diverso e sarà necessario valutare se c'è una prospettiva per un ulteriore, e rapido, livello successivo. In ogni caso questo, ha detto Ryabkov, non deve essere ritardato e non deve essere trasformato in un processo che richiede mesi e anni, ma comunque l'Alleanza deve fare un passo verso le proposte russe sulle garanzie di sicurezza. Se questo non dovesse avvenire, ha sottolineato ancora il delegato russo, “posso dire che non mi piacerebbe molto affrontare una situazione in cui i paesi della Nato, guidati dagli Stati Uniti, commettessero un tale errore e agissero ancora una volta per a scapito della propria sicurezza e incolumità dell'intero continente europeo”.
Il viceministro ha affermato che “abbiamo speso notevoli sforzi per spiegare ai nostri colleghi americani perché giocare con il fuoco non è nel loro interesse, perché l'eventuale ignorare una richiesta da parte nostra assolutamente giustificata su ciò che è accaduto negli ultimi decenni non porterà a nulla nei rapporti con la Nato. Abbiamo bisogno di cambiamenti radicali in generale, del profilo stesso delle nostre relazioni, della sua matrice, della sua struttura”. La Russia quindi chiede agli Stati Uniti di essere il più responsabili possibile in questo momento e ritiene che i rischi non possano essere sottovalutati. Sebbene quindi i colloqui siano stati “profondi e professionali”, tuttavia, le questioni principali sono rimaste in sospeso.
Sarà però altrettanto difficile che il vertice di Bruxelles con la Nato possa essere risolutivo: il vice segretario generale della Nato, Mircea Geoana, ha fatto sapere, mentre ancora si stavano tenendo i colloqui bilaterali a Ginevra, che le proposte russe
sulle garanzie di sicurezza “contraddicono i principi e ai valori fondamentali della Nato” e che i tentativi da parte di Paesi terzi di interferire nelle politiche estere e di sicurezza dei Paesi sovrani sono “inaccettabili”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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