Orban stravince in Ungheria e attacca Soros e Bruxelles

Il partito Fidesz di Viktor Orban è in netto vantaggio, con il 58,1% dei voti che gli porterebbero 134 seggi in Parlamento, contro il 32,2% di Marki-Zay che otterrebbe 58 seggi; 7 i seggi per l'estrema destra con il 6,5%.

Orban stravince in Ungheria e attacca Soros e Bruxelles

L'Ungheria sceglie di non cambiare. Si profila infatti una vittoria per il primo ministro uscente Viktor Orban e per il suo partito, Fidesz. 71% dei voti scrutinati, il partito Fidesz del premier sovranista ha ottenuto il 54,6% delle preferenze, che si traducono in 134 seggi in Parlamento. L'oppositore Marki Zay ha preso il 33,6% dei voti, e il 58 dei seggi; mentre l'estrema destra raggiunge il 6,4% e 7 seggi. Una vittoria molto più ampia per Orban di quanto i sondaggi dei giorni scorsi avessero previsto. "Ho ottenuto un mandato per governare ancora", ha dichiarato il primo ministro. "Abbiamo ottenuto una vittoria così grande che si può vedere anche dalla luna. Di sicuro pure da Bruxelles" ha spiegato il primo ministro. "Quella di stasera è una vittoria del cuore", ha aggiunto Orban, sottolineando che"la sinistra è il peggior investimento di Soros". "Abbiamo mostrato che i valori cristiano-democratici e conservatori non sono il passato, ma il futuro" sottolineando come in queste elezioni "tutti erano contro di noi".

Nella giornata delle elezioni si è registrata qualche polemica sul regolare svolgimento delle elezioni: il comitato elettorale ungherese ha fatto sapere di "non potere investigare sul caso dei voti postali ungheresi trovati in una discarica vicino a Marosvasarhely, nella Romania occidentale". Il caso si sarebbe verificato in Transilvania, dove un sacco pieno di voti per l'opposizione era stato trovato in una discarica. Il partito del premier ha accusato l'opposizione sostenendo si tratti di una "messinscena", mentre il deputato Akos Hadhazy ha chiesto al comitato elettorale di annullare tutti i voti postali transfrontalieri ripetendo l'elezione.

"Una scelta fra est e ovest"

Le elezioni in Ungheria sono state ovviamente influenzate dalla guerra in corso in Ucraina. Come nota l'agenzia Reuters, la guerra ha reso la vita imbarazzante per Orban dopo oltre un decennio di strette relazioni politiche e commerciali con la Russia e con il suo presidente Vladimir Putin: il leader dell'opposizione, il conservatore 49enne Peter Marki-Zay, ha spiegato che queste le elezioni sono una scelta tra Est e Ovest. Afferma che Orban ha eroso i diritti democratici, spostando l'Ungheria verso l'orbita russa e allontanandola dall'Unione Europea a cui appartiene. Marki-Zay, che ha fatto la fila per votare con moglie e figli a Hodmezovasarhely, la città meridionale di cui è sindaco, ha detto di sperare che le elezioni "cambino il corso della storia ungherese". "Stiamo combattendo per la democrazia, stiamo combattendo per la decenza", ha detto ai giornalisti. "In una battaglia in salita, in circostanze quasi impossibili, possiamo ancora vincere", ha detto, riferendosi al controllo del governo sui media pubblici e ai cambiamenti nelle regole elettorali che secondo i critici favorirebbero Fidesz.

Le polemiche sulle posizioni "filo-russe" di Orban

Orban, esprimendo il proprio voto in una nevosa Budapest con la moglie al fianco, ha dichiarato ai giornalisti che si aspettava una "grande vittoria" e ha descritto il ballottaggio come una scelta tra "pace o guerra", accusando nuovamente i suoi oppositori di aver tentato di trascinare l'Ungheria nel conflitto ucraino. La posizione di Orban ha creato notevoli tensioni all'interno del Gruppo di Visegrad, soprattutto con la Polonia: il veto dell'Ungheria alle sanzioni contro gas, petrolio e carbone e il rifiuto del premier ungherese di fornire e far transitare armi sul suo territorio hanno provocato duri attriti all'interno del V4. Posizione che, evidentemente, gli ungheresi hanno deciso di premiare consegnando a Orban il suo quarto mandato.

I complimenti di Salvini: "Hai vinto da solo contro tutti"

Dall'Italia arrivano le congratulazioni del leader della Lega, Matteo Salvini.

"Da solo contro tutti, attaccato dai sinistri fanatici del pensiero unico, minacciato da chi vorrebbe cancellare le radici giudaico-cristiane dell'Europa, denigrato da chi vorrebbe sradicare i valori legati a famiglia, sicurezza, merito, sviluppo, solidarietà, sovranità e libertà, hai vinto anche stavolta- prosegue -grazie a quello che manca agli altri: l'amore e il consenso della gente. Forza Viktor, onore al libero Popolo ungherese".

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