"Il primo ministro italiano, Giuseppe Conte, molto soddisfatto. Riceve 82 miliardi di regali, dai nostri soldi, mentre gli italiani sono tre volte più ricchi degli olandesi. Perché lì non pagano le tasse". Parola di Geert Wilders, fondatore e leader del Partito per la Libertà olandese. "Ora li paghiamo noi - conclude riferendosi ai fondi del Recovery - grazie alle ginocchia deboli di Rutte". Wilders ha commentato a sua volta un tweet del primo ministro Giuseppe Conte in merito all'accordo raggiunto sul Recovery Fund. Wilders è il leader del partito olandese sovranista, anti europeista e anti immigrazione: al Parlamento europeo fa parte dello stesso gruppo della Lega di Matteo Salvini e della francese Marine Le Pen. La posizione di Wilders, in realtà, non era certo un mistero: soltanto pochi giorni fa esponeva un cartello su cui era scritto "nemmeno un centesimo all'Italia".
La linea politica anti-italiana di Geert Wilders nei confronti del negoziato rappresenta certamente uno sgambetto nei confronti anche della Lega di Matteo Salvini. E naturalmente questo "scivolone" di Wilders viene ampiamente sfruttato politicamente dagli acerrimi nemici del segretario del carroccio, come Più Europa di Emma Bonino che parla su Twitter di "cortocircuito sovranista". Tutto vero, ma ciò che i progressisti-europeisti dimenticano di dire è che gli avversari dell'Italia in questi negoziati europei non erano affatto "sovranisti". Lo stesso premier Giuseppe Conte, dopotutto, se l’era presa con i “sovranisti” per come si erano messe le trattative in Europa, dimenticano però l’appartenenza politica dei premier che guidano i Paesi cosiddetti "frugali": come ha notato Lorenzo Vita su InsideOver, infatti, Mark Rutte, presunto "sovranista", è nel Renew Europe di Macron e ha sconfitto proprio il nazionalista Wilders alle elezioni; Sebastian Kurz, cancelliere austriaco, è saldamente in seno al Partito popolare europeo e attualmente al governo insieme ai Verdi; Mette Frederiksen, premier danese, è socialdemocratica; Stefan Löfven, premier della Svezia, è un socialdemocratico; Sanna Marin, premier finlandese, è socialdemocratica.
A questo si aggiunge il fatto che uno dei pochi leader che ha espresso solidarietà e sostegno alle posizioni dell'Italia è il sovranista per eccellenza: il premier magiaro Viktor Orban. "Per quanto riguarda l’Ungheria noi stiamo dalla parte dell’Italia. La cosa migliore che possiamo fare è dare i fondi a coloro che ne hanno bisogno affinché ne spendano il più possibile e al più presto per stabilizzare le loro economie, piuttosto che avere lunghe e complicate dispute sui programmi” aveva detto Orban nei giorni scorsi. "Se si erogano i fondi al momento giusto, ha proseguito il premier ungherese, è come darli “due volte”.
Al di là delle visioni politiche, la vera differenza fra Orban e Wilders è che le rispettive dichiarazioni stanno avendo un eco mediatico molto diverso. Quelle di Orban, infatti, sono pressoché passate sottotraccia, a differenza dell'olandese. Forse perché quelle di Wilders servono ad alimentare una certa narrazione, quelle di Orban no.
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