Zuckerberg attacca il New York Times: "Profondo rispetto per Soros"

Zuckerberg risponde ai cronisti dopo l'inchiesta del New York Tikes secondo cui Facebook avrebbe pagato un'azienda di pubbliche relazioni per screditare il miliardario ungherese

Zuckerberg attacca il New York Times: "Profondo rispetto per Soros"

Marck Zuckerberg "abbraccia" George Soros. Durante una conference call con i giornalisti, in cui si è parlato dell’inchiesta del New York Times secondo cui Facebook avrebbe assunto una società di pubbliche relazioni per screditare il noto finanziere ungherese, il fondatore del social network ha detto: "Ho un incredibile rispetto per Soros". E così ha chiuso ogni possibile discussione riguardo i rapporti con la Definers Public Affairs per screditare il miliardario.

Secondo l’inchiesta del New York Times, Facebook avrebbe impiegato la Definers Public Affairs, ritenuta di area repubblicana, “per screditare i manifestanti attivisti, in parte collegandoli al finanziere George Soros". L’indagine del quotidiano della Grande Mela si basa sulla testimonianza di decine di dipendenti, politici e anche di altri fonti ben informate su quanto accadeva fra l’azienda di Zuckerberg e quella di analisi.

La denuncia del Nyt rivela che la Definers ha pubblicato contenuti di propaganda sulla piattaforma NtkNetwork.com, che è stata spesso rilanciata da Breitbart, testata online di cui Steve Bannon, ex capo stratega del presidente Usa Donald Trump, è stato presidente esecutivo.

A detta dell’inchiesta, il picco di questo attacco propagandistico sarebbe stato raggiunto alla vigilia delle elezioni di Midterm, celebrate lo 6 novembre. Nelle stesse ore, anche Trump aveva attacco direttamente Soros ritenendolo uno dei registi della carovana dei migranti proveniente dall’Honduras e diretta verso il confine degli Stati Uniti.

Ma le cose, per Zuckerberg e Facebook non vanno affatto bene. Dopo lo scandalo di Cambridge Analytica, l’assedio nei confronti del social network non si è mai allentato.

E anche le idnagini del Russiagate hanno iniziato a dirigersi verso l’operato dell’azienda. "Dire che volevamo nascondere quello che sapevamo o ostacolare le indagini è assolutamente falso". Ha dichiarato il leader di Facebook durante la conference call.

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