Mario Monti ha sentito tutte le forze politiche e le parti sociali in due giornate di "lavoro intenso e proficuo". Ora è il momento di scegliere la squadra e proporla a Giorgio Napolitano. Per sapere se accetterà l'incarico da premier affidatogli dal Capo dello Stato e per conoscere i nomi dei nuovi ministri, però, bisognerà attendere ancora qualche ora: il Professore salirà solo alle 11 al Quirinale per comunicargli quelo che lui stesso definisce "il quadro ormai ben delineato".
L'economista è fiducioso "nella solidità delle nostre istituzioni e nella partecipazione costruttiva della società civile, nella pluralità della sua articolazione" e soprattutto "nelle capacità del nostro Paese di superare questa fase così difficile". La fiducia è basata sulla "piena e matura consapevolezza per l’emergenza" e sul "senso di responsabilità di tutti" dimostrata dalla disponibilità delle diverse parti a "contributi concreti in vista di sacrifici parziali in un quadro generale" di risanamento e rilancio dell’economia.
Tra le righe, il premier in pectore si lascia sfuggire, con una punta di orgoglio, quello che dovrebbe essere il primo punto di rottura con i governi del passato: "Desidero sottolineare che per la prima volta in consultazioni in vista della formazione di
un nuovo governo ho voluto raccogliere il parere del Forum nazionale dei giovani e della Rete nazionale delle consigliere di Parità, per l’importanza che attribuisco alla loro opinione e alle tematiche di cui si occupano".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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