Marcello D’Orta
La scuola della mia infanzia si chiamava Regina Coeli, ma aveva poco a che fare con un penitenziario. Si trattava, al contrario, di un complesso monastico rinascimentale di notevole pregio artistico, retto dalle Suore di Carità, che accoglieva una scuola materna e una scuola elementare. Per arrivarci da vico Limoncello dove abitavo (siamo nel cuore antico di Napoli) bisognava costeggiare l’ospedale Incurabili e l’obitorio, quindi passare davanti a un venditore di pazzièlle (giocattoli) detto Mezzasalma, probabilmente per il suo pallore. Parallela a questa stradina corre via Tribunali, ove sorge la chiesa delle Anime del Purgatorio, detta chiesa dd’e ccape ’e morte per quattro crani bronzei posti su antistanti colonne, e per la cripta ove sono ammonticchiate decine di teschi.
L’Anticaglia (questo il nome della strada che conduceva alla scuola) è una delle viuzze di Napoli con più edicole votive. Nei suoi duecento e più metri se ne contano una mezza dozzina, la maggior parte delle quali raffigura anime del Purgatorio che avvolte da lingue di fuoco levano le braccia al Crocefisso o la Madonna. Sempre, passando innanzi a questi tempietti, mia madre si segnava, e sempre recitava la preghiera in suffragio dei purganti. La preghiera era detta in latino maccheronico, ma io, naturalmente, non me ne accorgevo, finendo col dare strani significati alle parole. In luogo di Requiem aeternam dona eis domine, lux perpetua luceat eis. Requiescant in pace. Amen, le labbra illetterate di mia madre battevano «Requia materna, erona romine, sparpetua, lucia nterna. Schiatta in pace. Amen».
Giungere a Regina Coeli dopo aver superato ospedali, obitori e ossari, evidentemente non disponeva l'animo all’ottimismo, ma una volta messo piede nella scuola tutto passava, perché le suore ci parlavano di Angeli custodi, storie di santi, esempi di bontà, e naturalmente ci insegnavano le preghiere. È vero che si toccavano temi scottanti («Che cos’è l’inferno?» - L’inferno è il patimento eterno della privazione di Dio, del fuoco, e di ogni altro male, senza alcun bene - «Chi sono i demoni?» - I demoni sono angeli ribellatisi a Dio per superbia e precipitati nell’inferno, i quali, per odio contro Dio, tentano gli uomini al male) ma essi erano trattati con «misura» dagli insegnanti, senza fare terrorismo, e perciò non suscitavano né turbamento né preoccupazioni, e meno che mai paura. Nella scuola c’era un teatro, e le rappresentazioni cui si assisteva erano sempre apologhi a sfondo morale; i film proiettati, sempre esempi di generosità, amore e santità. Di questi, uno mi colpì in modo straordinario: Marcellino pane e vino, nel cui protagonista mi immedesimai al punto da credermi lui (quando, alcuni anni fa, è scomparso il suo interprete, lo spagnolo Pablito Calvo, ho versato più lacrime che alla morte di mio padre). Ora apprendo che in una scuola elementare di Baucina (Palermo) un maestro è stato sospeso per aver proiettato in classe L’esorcista e sostenuto che esiste «un dio del Bene e un dio del Male».
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