Massimo Moratti ha la faccia dei giorni dell'attesa. Avendo provato troppe delusioni se ne sta in guardia. Elogia l'Inter «intelligente» vista contro il Seongnam, si dice dispiaciuto per l'infortunio di Wesley Sneijder e non snobba i congolesi del Mazembe, finalisti a sorpresa del Mondiale per club: «Cominciamo a vincere, poi il resto conta poco». Allunga un ramoscello di pace a Benitez, ma stando attento a non esagerare. I complimenti per il suo tecnico ormai sono esercizio di bon ton, più che figli della convinzione. Benitez ha usato prudenza e vinto con sicurezza: «Proprio così», dice il presidente. «Quello che poteva dar fastidio, o far paura, era che si trattava di una eliminatoria, e quindi sarebbe stato brutto uscire così, appena iniziato, ed era contro una squadra temibilissima, che conoscevamo meno, perchè comunque qui troviamo squadre nuove, le hai viste durante questo torneo, ma non sai esattamene quanto possano essere sorprendenti».
Dopo la diagnosi, la tesi: «Benitez ha ripreso in mano una situazione molto difficile. Ha fatto davvero bene, tutto con grande serietà e esperienza. Sul piano psicologico ha svolto un lavoro eccezionale, perchè la partita era molto delicata. Ho rivisto la vera Inter: tranquilla, superiore, con carattere». Ora, però, guai a non vincere la coppa: i congolesi riscuotono grande simpatia e si stanno mostrando una squadra reattiva e pericolosa».
La serenità ritrovata dell'Inter è in parte offuscata dalla notizia dell'infortunio di Wesley Sneijder. L'olandese, uscito dopo nemmeno 1' di gioco, ha riportato uno stiramento al bicipite della coscia e salterà la finale del Mondiale per club. «Devo essere sincero, ho cercato di cancellarlo subito, sono rimasto impassibile, ho assistito alla cosa come se non c'entrasse niente», racconta Moratti. «Credo che sia un pegno che noi dobbiamo pagare, ci spiegheranno il perchè. Ma è così, l'abbiamo pagato. Poi è ritornata a essere una partita normale. Dispiace molto per Sneijder, si era preparato molto bene a questa partita e ci teneva tantissimo, per lui era anche un pò una rivincita di fronte a quelli che erano stati i giudizi per il Pallone d'Oro. Avrebbe fatto molto bene, invece no, purtroppo».
Tutti si aspettavano una finale dell'Inter con i brasiliani dell'Internacional, invece ci saranno congolesi del Mazembe. A chi domanda se questo possa togliere qualcosa al fascino della sfida di sabato, Moratti risponde sicuro: «Credo che una finale sia sempre una finale, a prescindere dalla squadra che affronti. Questa sarà una bella gara, contro la squadra brasiliana sarebbe stata forse una sfida più importante per tradizione, ma gli africani hanno fatto anche loro un cammino di prestigio. Cominciamo a vincere, poi il resto conta poco».
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