More e bolli per una bolletta da 15 centesimi

Il consorzio dell’acqua spedisce il «conto» a un cliente di Paderno

Non ci sono dubbi: gli amministratori del Consorzio Acqua Potabile di Milano fanno rigorosamente gli interessi dell’Ente. Controllano i conti al centesimo. È il caso di dirlo: finalmente. Leggere per credere. Un utente, di Paderno Dugnano, pasticciere, si è visto recapitare un bollettino di conto corrente postale perché deve pagare l’importo «di euro 0,15». Non quindici euro, non c’è refuso: quindici centesimi. Quanto avrà sborsato il precisissimo Consorzio a stampare e spedire il «titolo di riscossione» resta per tutti un impenetrabile mistero. In ogni caso facile immaginare. Molto più di quello che ha introitato. Una burocrazia all’Azzeccagarbugli. Cieca. «Ho pagato racconta il commerciante un euro alla posta per saldare il mio debito con il Consorzio». D’altra parte, «La bolletta voce per voce», allegata al tagliando di pagamento e come diligentemente raccomandano quelli dell’ Ente pubblico «da conservarsi come ricevuta fiscale», parla chiaro. Minaccia sanzioni con parole perentorie: «Si comunica – ammonisce – che sui ritardati pagamenti si applicherà l’indennità di mora nella misura prevista dalla carta dei servizi». Possibile, che questa famosa carta non contempli un cavillo, che preveda l’inesigibilità degli importi, quando la spesa è più grande dell’impresa? Macché. In ogni caso la perfezione arriva all’apice, quando sulle «spiegazioni» specifica l’ammontare della somma. Si legge, che un centesimo è dovuto per la «quota fissa», sei per la «mora acqua» due per la «mora fognatura» ed altri sei a titolo di «mora depurazione». Totale, appunto 15 centesimi.

«La scadenza del pagamento era l'11 di dicembre e quel giorno – racconta il negoziante - nonostante il lavoro prenatalizio, sono corso all’ufficio postale a saldare. Non vorrei mai che un giorno il portalettere mi portasse in negozio un bollettino con mezzo centesimo d’interessi da pagare».

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