Morgan solista al piano canta Lennon e De André

La banalità non è il suo pane. In effetti, almeno fin qui, la carriera di Morgan (alias Marco Castoldi, classe 1972), musicista atipico e personaggio controcorrente, è tutto fuorché scontata. Persino quando capeggiava i Bluvertigo e, dunque, tentava di maneggiare con cura quella delicata materia chiamata «canzonetta», non ha mai rinunciato a contaminare il pop con pretese di ricerca e spunti intellettuali. Una predisposizione che si è accentuata da quando il cantautore milanese, dalle battute al vetriolo, le vesti vistose e il pizzetto mefistofelico (ma ultimamente sembra aver adottato un look da marine...), si è messo a fare musica in proprio. Diciamolo con franchezza: magari non venderà dischi a palate, tuttavia le fatiche discografiche di Morgan sono sempre speciali. E se con il primo album, «Canzoni dell’appartamento» (2003), ha messo insieme un canzoniere deliberatamente retrò, forse ridondante, ma comunque sincero; e con il secondo si è concesso una rilettura ossequiosa del capolavoro «Non all’amore non alla guerra né al cielo» di Fabrizio De André (2005); con il nuovissimo «Da A ad A», invece, tormentato, personalissimo e caotico resumé esistenziale (segnato nel profondo dalle pene d’amore patite con la sua compagna, l’attrice Asia Argento), ha dato finalmente libero sfogo al proprio strabordante eclettismo musicale, intrecciando con sfrontatezza il rock sperimentale e le citazioni classiche, il funky, il progressive e la canzone d’autore. In attesa di presentare l’ambizioso e spiazzante cd con l’abituale rock band (a volte rafforzata da una sezione d’archi) al seguito, stasera Morgan si concederà un piacevole diversivo esibendosi in versione solista al piano.

Una curiosità: nel recital alle Scimmie dovrebbe alternare le canzoni di «Da A ad A» alle cover di Lennon, Pink Floyd, De André e King Crimson che lo hanno ispirato.
Morgan
Scimmie, via Ascanio Sforza 49
stasera, ore 22.30
ingresso 15 euro

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