Emiliano Farina
da Tempio Pausania
Non aveva nessuno a cui lasciare le due figlie per dieci minuti e quando è corsa via per andare a prendere il terzo figlio a scuola non si deve essere preoccupata più di tanto. «Bambine torno subito, mi raccomando state buone». E invece in quei dieci minuti è successo quel che nessuna madre vorrebbe mai che succedesse. Una scintilla dalla stufa a legna è finita sul divano dove le due piccole stavano aspettando il rientro della mamma. Il mobile ha preso fuoco, il fumo ha invaso la stanza e quei dieci minuti sono diventati una tragedia che ha travolto un famiglia. Le bambine morte per asfissia, la donna travolta dal dolore e dal rimorso.
È rimasta sotto choc la città di Tempio Pausania (Olbia) ieri pomeriggio per la morte di Camilla e Chiara, due bimbe di tre e quattro anni, che vivevano con i genitori e una sorella più grande in una casa di campagna a due chilometri dal centro. Non è isolata la zona e infatti anche i vicini sono corsi per evitare il peggio. Ma non cè stato nulla da fare. È stata la stessa madre delle due piccole vittime ad accorgersi che in casa sua era divampato lincendio. Tornata con la terza figlia che era andata a prendere alluscita da scuola, si è lanciata nel fumo nero che aveva invaso la sua abitazione ed è riuscita a raggiungere Camilla e Chiara. Le ha adagiate nel cortile, ha cercato di rianimarle, ha urlato a squarciagola, ma poi si è arresa.
Le due bambine non sono morte per le ustioni ma per i gas che cerano nel fumo. Asfissiate in pochi minuti. Lo hanno accertato i medici accorsi sul posto e lo ha accertato il magistrato di turno, Elisa Caligaris, sostituto procuratore della Repubblica a Tempio Pausania. I carabinieri hanno avviato le indagini ma la dinamica è stata chiara a tutti fin dal primo momento. Una fatalità per una leggerezza che costerà quasi certamente una denuncia alla madre delle vittime per abbandono di minore.
Le scene di disperazione si sono ripetute al suo arrivo e al termine degli accertamenti i corpi della piccole sono stati spostati da quel cortile dove una mamma ha cercato invano di strapparli alla morte.
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