L'artista britannico Derek Boshier, tra i protagonisti della Pop Art tra Europa e Stati Uniti, autore di lavori per diversi musicisti, da David Bowie ai Clash, è morto nella sua casa di Los Angeles all'età di 87 anni. L'annuncio della scomparsa, avvenuta il 5 settembre, è stato dato dal New York Times.
I suoi dipinti della prima parte degli anni '60 si concentrano su quella che chiamava «Americanisation», riferendosi all'afflusso di immagini americane in Gran Bretagna durante il dopoguerra. In questo senso England's Glory (1962) è una delle sue opere più famose. Come The Identi-Kit Man (1962), di proprietà della Tate Modern di Londra. Presso il grande pubblico, Boshier è famoso soprattutto per l'arte che ha prodotto per i musicisti. Per l'album Lodger (1979) di David Bowie, in collaborazione con il fotografo Duffy realizzò una copertina in cui la popstar sembra cadere nello spazio. Per Let's Dance (1983), ancora di Bowie, Boshier ritrasse il cantante affiancato da un assortimento di lettere che guidano un ballerino attraverso una coreografia prestabilita. Per i Clash, Boshier firmò la grafica del Second Songbook.
Boshier era nato a Portsmouth il 19 giugno 1937 e aveva studiato al Royal College of Art di Londra tra il 1959 e il 1962, un periodo in cui tra i suoi compagni c'erano anche David Hockney, R.B. Kitaj e altri che avrebbero definito la scena artistica britannica negli anni successivi. In Inghilterra è considerato una delle figure centrali del pop. Nell'eccentrico documentario del 1962 Pop Goes the Easel, Ken Russell creò un ritratto del movimento emergente tracciando il profilo di quattro artisti. Uno di loro era proprio Boshier, il quale appariva davanti alla telecamera di Russell insieme a Peter Blake e Pauline Boty. Nel 1980 Boshier si era trasferito in Texas per insegnare all'Università di Houston. Ha continuato a produrre opere strane che gli valsero la fama nella scena locale. Negli anni '80 dipinse cowboy e parodie del mondo dell'arte, utilizzando spessi strati di pittura, segno dell'influenza del movimento neo-espressionista dell'epoca.
Boshier si trasferì quindi in Inghilterra nel 1992 per poi tornare negli Stati Uniti nel 1997, rimanendo a Los Angeles per il resto della sua carriera. Lì ha continuato a produrre arte, espandendosi oltre la pittura, in mezzi come il video e l'installazione.
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