Tra arte, filosofia e perfino musica, sono diverse epoche di storia e pensiero a incontrarsi nella mostra di B. zarro, «Genio contro genio», che, al Vittoriano fino al 3 agosto, riunisce cinquanta opere dellartista tra dipinti e installazioni, senza dimenticare una performance.
Tra 23 e 24 luglio, infatti, - la data è ancora da definire - in una serata evento con concerto di Junior Marvin, già chitarrista di Bob Marley, sarà presentata No Arm-Chair, opera composta da cinquantatre poltrone dipinte con i colori delle bandiere africane. Lintento è chiaro: mostrare luniverso immaginifico di B.zarro e al contempo proporre unanalisi delluniverso «spicciolo», orizzonte giornaliero vissuto spesso troppo di corsa per potere essere serio oggetto di riflessione, restituendo così allarte il suo compito sociale di denuncia, a volte lente dingrandimento, a volte specchio. Lo specchio, qui, è il ritorno alle origini, non inteso come virtuale - e surreale - confronto di opere, artisti e momenti, ma come ricerca della linea comune, atemporale, che domina linconscio collettivo. «Dentro ognuno di noi - dice lartista - cè un po di Picasso, Michelangelo, Bob Marley. Bisogna tirarli fuori. Lo stesso accade con le forme. Nella mia selezione di oggetti di recupero e scarti da utilizzare come supporti pittorici mi faccio guidare da quei materiali che hanno già in sé una loro storia, da rintracciare e liberare». Vecchi rotoli di carta da pacchi riportano così in vita michelangiolesche battaglie di angeli e demoni, mappe di città straniere diventano fiere da cui difendersi o cuccioli da addomesticare, ante rotte di armadi si trasformano in porte da attraversare per conoscere la magia dellinconscio, sensuali stampe pubblicitarie mostrano gli aspetti più superficiali di Eros e quelli più profondi del suo alter ego, Thanatos.
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