La Multistrada, dal 2010 a oggi, ha interpretato al meglio il carattere sportivo Ducati nel mondo delle crossover. Ora, però, è tempo di volgere lo sguardo a nuovi orizzonti, mete ancora più ambiziose e affascinanti, confini da superare nel nome del Granturismo. Ed è proprio questo il nome scelto per una delle Multistrada, che affianca tre modelli: base (semplicemente “Multistrada 1200”), S Touring e S Pikes Peak. L'allargamento della gamma, però, è una soltanto delle tante novità introdotte sul modello 2013, che definire restyling è certamente riduttivo. L'attitudine più turistica è il tratto comune a tutto ciò che di inedito abbiamo provato nel corso del test organizzato dalla Ducati a Bilbao, tra suggestioni artitettoniche – il museo Guggenheim progettato da Frank Gehry – e scenari mozzafiato, come quelli disegnati dalle onde dell'Oceano Atlantico che si infrangono, bianchissime, sulla costa.
Lo slogan per la nuova Multistrada è “Touring meets passion”, il turismo incontra la passione. Dalle analisi di mercato, infatti, emerge che i proprietari di questo modello, prodotto finora in circa 20.500 unità, sono per l'80% alla loro prima Ducati, hanno in media 45 anni, percorrono più di 9.000 km l'anno. E si ritengono molto soddisfatti della loro moto, anche se vorrebbero qualcosa in più proprio per l'utilizzo turistico.
Skyhook Suspension “Gancio al cielo”: questa la traduzione letterale del nome scelto per il nuovo sistema di sospensioni semi-attive, nato per aumentare il comfort in sella e l'efficienza dinamica nella guida. Basato su forcella e ammortizzatore Sachs, il sistema permette di regolare in modo continuo l'idraulica in compressione e in estensione, sulla base di alcune scelte “soggettive” (stile di guida, condizioni della strada) e di altre oggettive (Riding Mode selezionato, impostazioni di taratura definite dall'utente). Una valvola a solenoide collocata nell'unità ammortizzante si apre o si chiude in base alle indicazioni che riceve da una centralina: quest'ultima elabora numerosi segnali in ingresso. Innanzitutto, quelli provenienti dagli accelerometri, quattro: due disposti sulle masse non sospese, cioè sul piede della forcella e lungo il monobraccio; altrettanti in prossimità della strumentazione e all'interno della centralina stessa; altre informazioni giungono dalle ruote foniche dell'ABS.
L'elaborazione con un ciclo di calcolo ogni 5 msec controlla la valvola a solenoide, che agisce in un intervallo di tempo doppio, 10 msec. Il processo, quindi, per quanto debba fare i conti con le condizioni della strada in continuo mutamento e con il comportamento del fluido idraulico, che ovviamente sconta alcune inerzie, è sufficientemente rapido da risultare avvertibile ed efficace, anche perché integrato con i Riding Mode, le modalità di guida già note (Sport, Touring, Urban, Enduro) sul modello precedente.
Gli algoritmi che definiscono la risposta delle sospensioni sono stati sviluppati direttamente da Ducati: una scelta insolita che però conferma il solido know-how aziendale nel campo dell'elettronica.E il nuovo Testastretta 11° DS? Approfondisci su RED Live
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