Ducati Multistrada 1200 - prova

A tre anni dal lancio, arrivano grandi novità: il motore DS doppia accensione, il gruppo ottico anteriore LED, il plexiglas più alto e largo e, vera innovazione del modello, le sospensioni semi-attive. In listino la nuova versione Granturismo, a sottolineare una vocazione sempre più forte per l'impiego trasversale e sul lungo raggio. Prezzi a partire da 16.290 euro, fino ai 22.290 della sportivissima Pikes Peak

La nuova Ducati Multistrada 1200 in azione nei pressi di Bilbao, sulla costa atlantica della Spagna
La nuova Ducati Multistrada 1200 in azione nei pressi di Bilbao, sulla costa atlantica della Spagna

La Multistrada, dal 2010 a oggi, ha interpretato al meglio il carattere sportivo Ducati nel mondo delle crossover. Ora, però, è tempo di volgere lo sguardo a nuovi orizzonti, mete ancora più ambiziose e affascinanti, confini da superare nel nome del Granturismo. Ed è proprio questo il nome scelto per una delle Multistrada, che affianca tre modelli: base (semplicemente “Multistrada 1200”), S Touring e S Pikes Peak. L'allargamento della gamma, però, è una soltanto delle tante novità introdotte sul modello 2013, che definire restyling è certamente riduttivo. L'attitudine più turistica è il tratto comune a tutto ciò che di inedito abbiamo provato nel corso del test organizzato dalla Ducati a Bilbao, tra suggestioni artitettoniche – il museo Guggenheim progettato da Frank Gehry – e scenari mozzafiato, come quelli disegnati dalle onde dell'Oceano Atlantico che si infrangono, bianchissime, sulla costa.

Lo slogan per la nuova Multistrada è “Touring meets passion”, il turismo incontra la passione. Dalle analisi di mercato, infatti, emerge che i proprietari di questo modello, prodotto finora in circa 20.500 unità, sono per l'80% alla loro prima Ducati, hanno in media 45 anni, percorrono più di 9.000 km l'anno. E si ritengono molto soddisfatti della loro moto, anche se vorrebbero qualcosa in più proprio per l'utilizzo turistico.

Skyhook Suspension “Gancio al cielo”: questa la traduzione letterale del nome scelto per il nuovo sistema di sospensioni semi-attive, nato per aumentare il comfort in sella e l'efficienza dinamica nella guida. Basato su forcella e ammortizzatore Sachs, il sistema permette di regolare in modo continuo l'idraulica in compressione e in estensione, sulla base di alcune scelte “soggettive” (stile di guida, condizioni della strada) e di altre oggettive (Riding Mode selezionato, impostazioni di taratura definite dall'utente). Una valvola a solenoide collocata nell'unità ammortizzante si apre o si chiude in base alle indicazioni che riceve da una centralina: quest'ultima elabora numerosi segnali in ingresso. Innanzitutto, quelli provenienti dagli accelerometri, quattro: due disposti sulle masse non sospese, cioè sul piede della forcella e lungo il monobraccio; altrettanti in prossimità della strumentazione e all'interno della centralina stessa; altre informazioni giungono dalle ruote foniche dell'ABS.

L'elaborazione con un ciclo di calcolo ogni 5 msec controlla la valvola a solenoide, che agisce in un intervallo di tempo doppio, 10 msec. Il processo, quindi, per quanto debba fare i conti con le condizioni della strada in continuo mutamento e con il comportamento del fluido idraulico, che ovviamente sconta alcune inerzie, è sufficientemente rapido da risultare avvertibile ed efficace, anche perché integrato con i Riding Mode, le modalità di guida già note (Sport, Touring, Urban, Enduro) sul modello precedente.

Gli algoritmi che definiscono la risposta delle sospensioni sono stati sviluppati direttamente da Ducati: una scelta insolita che però conferma il solido know-how aziendale nel campo dell'elettronica.

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