Esordio da incubo, Hamilton sbotta: "Mi avevi detto che avrebbe piovuto poco..."

La prima con la Rossa è stata traumatica per l'ex pilota della Mercedes, particolarmente nervoso coi box: "Una delle mie gare più dure"

Esordio da incubo, Hamilton sbotta: "Mi avevi detto che avrebbe piovuto poco..."
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Non è certo l'esordio con la Ferrari che aveva sognato, per cui è più che comprensibile percepire tutta la sua amarezza a fine gara, ma si può dire senza dubbio che oltre alla grande frustrazione per il risultato finale Lewis Hamilton ha mostrato un grande nervosismo anche nelle comunicazioni coi box per tutta la durata del Gran Premio d'Australia.

Tra testacoda e incidenti fin dal giro di lancio, la corsa è stata molto complicata per tutti, e ha visto tra i grandi protagonisti soprattutto la Safety Car, spesso fuori per consentire agli addetti alla sicurezza della pista di rimuovere le monoposto abbandonate lungo il circuito dopo lo schianto con le barriere.

La pioggia è stata la principale incognita per tutto lo svolgimento della gara, e in tanti al muretto dei box non hanno capito come gestire al meglio la strategia, richiamando i propri piloti per montare le slick, tra hard e medium, pochi giri prima di uno scroscio d'acqua. In tutto questo marasma a uscire con le ossa rotte è stata la Ferrari, finita ancora una volta, come accaduto troppo spesso negli ultimi anni, al centro delle polemiche per aver seguito una strategia di cambio gomme poco lungimirante.

Sir Lewis, al debutto con la Rossa di Maranello, doveva prendere dimestichezza coi comandi al volante, per lui una novità assoluta, per cui ha avuto qualche difficoltà in più rispetto al compagno di scuderia Charles Leclerc. La frustrazione per non essere riuscito ad abbandonare l'ottava piazza, mantenuta dopo la partenza, neppure con l'ausilio del Drs si è sentita tutta nelle comunicazioni coi box, durante le quali Hamilton si è mostrato molto spigoloso.

Come detto, i primi segnali di un nervosismo evidente sono emersi quando il sette volte iridato si è trovato nell'impossibilità non solo di sopravanzare ma addirittura di avvicinare Alexander Albon, al volante di una Williams, non di certo una Redbull, una Mercedes o una McLaren. "Per favore, apri il Drs solo dopo aver cambiato marcia", gli dice in team radio il suo ingegnere di pista Riccardo Adami."Lasciami fare, per favore, lasciami stare", la replica di Hamilton. Le intromissioni dai box non sono state particolarmente gradite, come accaduto anche qualche giro più avanti.

"So che è difficile Lewis, ma prova a tenere attivo il K1", suggerisce timidamente Adami, riferendosi a un tasto da premere per agevolare la manovra di sorpasso. "Non sono ancora abbastanza vicino! Quando lo sarò, allora lo farò!", sbotta Lewis. Arriva poi lo scellerato cambio gomme con le Hard poco prima della pioggia, e la Ferrari indugia prima di richiamare ai box i piloti per tornare alle Intermedie: il pilota inglese rientra al nono posto (concluderà poi al decimo dopo il sorpasso di Piastri. "Pensavo avessi detto che non avrebbe piovuto molto", affonda Hamilton in team radio, "abbiamo perso una grande occasione". Le scuse per le parolacce aggiunte a fine messaggio sono arrivate dopo la bandiera a scacchi."Gara difficile, una delle più dure", spiega a Sky Hamilton.

"Essere in quelle condizioni per la prima volta sotto la pioggia, su questa macchina e con questa power unit, con tutte le funzioni dello sterzo da gestire e le comunicazioni nuove con gli ingegneri è stata una sfida", conclude.

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