Monica Zanetti, la Lady F40 diventata leggenda per la Ferrari e il Made in Italy

Monica Zanetti è stata la prima donna a poter mettere le mani su una Ferrari in fabbrica. Il 5 giugno a Verona "Made in Italy - Unici al mondo", l'evento de Il Giornale per raccontare la formula che ha reso l’immaginario italiano un valore aggiunto

Monica Zanetti, la Lady F40 diventata leggenda per la Ferrari e il Made in Italy
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Sotto una cascata di capelli biondi c’è un’icona del made in Italy. Un mondo di cui si parlerà all'evento "Made in Italy - Unici al mondo" organizzato da Il Giornale il 5 giugno dalle 9,30 alle13 nella sede di Confindustria in Piazza Cittadella a Verona (clicca qui per iscriverti).

E d’altronde Lady F40 non poteva che nascere a Maranello, visto che per Monica Zanetti quello è il paese del cuore. È stata infatti la prima donna a poter mettere le mani su una Ferrari in fabbrica, quando di carrozziere in giro non ce n’era neppure una. L’aveva notata Enzo Ferrari in persona, e aveva capito che anche per lei il Cavallino era tutta la vita. “Nella mia famiglia tutti lavoravano per il Commendatore e in casa giravano molti big della Rossa. La mia passione è nata per quello”. Monica entra allora nella scuola Ipsia, l’Istituto creato proprio da Ferrari perché voleva che Maranello non fosse considerato solo un paese di contadini: “Voleva far conoscere le basi per far capire cosa fossero un motore o un cambio, ma in fabbrica le donne si occupavano al massimo di tappezzeria”. Il 1° febbraio 1979, la svolta: “Avevo chiesto in meccanica, ma si era liberato un posto in carrozzeria: accettai al volo”.

Da lì comincia la carriera: si montavano 8-9 macchine al giorno, Monica si specializza nelle porte. E quando, otto anni dopo, stava per diventare la responsabile del reparto, il destino romba da un’altra parte: “Ci convocò Sergio Borsari, pensavo fossero guai”. E invece scoprì che il Commendatore voleva una macchina nuova, una stradale con materiali innovativi: erano tre uomini e lei, che diventerà per tutti Lady F40. Così nacque un mito, i 150 modelli previsti diventarono più di 200. Fino a quando, alla morte di Ferrari, finì la produzione di un’auto diventata leggenda. Proprio lui che un giorno la convocò davanti alla sua scrivania perché la voleva conoscere, “e per me era un mito: ricordo quando passava tutte le mattine all’ingresso per salutare dalla sua macchina gli operai. E quel giorno, parlandomi, si tolse gli occhiali scuri: era il segno del suo interesse massimo. Ebbi il coraggio di chiedere di essere mandata per la prima volta a Monza, e così fu”.

Che Monica Zanetti sia ancora il Made in Italy lo dimostra il fatto di essere stata introdotta nella Hall of Fame di Concorso Italia, la rassegna dedicata alle auto italiane di Monterey: le è stato dato un premio che si chiama “Bella Macchina”. Alla Ferrari ha lavorato fino al 2006, poi Lady F40 seguì Jean Todt in Maserati e per finire ha aperto la sua scuderia, la Belle Epoque, grazie alla quale restaura auto da corsa e da sogno.

È stata amica di tutti (“con Gilles Villeneuve come con Michael Schumacher"), lo è ancora oggi, che gira i circuiti per passione e perché ogni tanto la chiamano per la sua competenza. Lady F40 è diventata leggenda, come quella rossa che ancora oggi significa Ferrari.

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