Gp Belgio, quando Hakkinen scartò Schumacher grazie all'inconsapevole Zonta

Sul circuito di Spa-Francorchamps, in Belgio, Mika Hakkinen compie il più audace sorpasso della Formula 1 ai danni di Michael Schumacher, con la complicità di un terzo incomodo

Gp Belgio, quando Hakkinen scartò Schumacher grazie all'inconsapevole Zonta

L'estate sulle Ardenne ha già disperso la sua magia. Nubi, imperiosi scrosci d'acqua e odiosi temporali si alternano in un gioco sadico in questo circoscritto lembo di terra. Inoltre, un sinistro vento scuote le cime degli appuntiti alberi che contraddistinguono la fitta vegetazione delle montagne belga. In mezzo a tutto ciò risuona il frastuono dei motori più gagliardi del mondo. Strillano, strepitano e generano una perpetua cascata di emozioni in tutti coloro che hanno trovato posto al circuito di Spa-Francorchamps.

È domenica 27 agosto 2000 e una fiumana di persone non sta più nella pelle per assistere al 13° Gran Premio del campionato di Formula 1. Il duello al vertice tra Mika Hakkinen e Michael Schumacher è più teso che mai. Il finlandese e il tedesco sono almeno tre anni che in pista se le suonano di santa ragione e, per adesso, la bilancia pende a favore dell'alfiere della Mclaren-Mercedes. Due titoli del mondo a zero per il finnico, ma il Kaiser del Cavallino Rampante è determinato a prendersi la rivincita.

Hakkinen e Schumacher in lotta su tutti i fronti

Il giorno prima della gara, la pole position diventa un affare personale del finlandese volante, che attracca sull'insidioso asfalto belga con i favori del pronostico. Dopo aver passato tutta la stagione a inseguire il rivale teutonico, a Spa arriva da leader della classifica piloti e ha tutta l'intenzione di restarci. Infatti, Hakkinen stampa un cronometro da sballo e si prende la prima piazzola della griglia, mentre Schumi stecca e si qualifica soltanto quarto; in mezzo a loro ci sono Jarno Trulli (Jordan Mugen-Honda) e Jenson Button (Williams-BMW).

Alle 14.00 locali una Safety Car si mette davanti e detta il ritmo che tutti i piloti devono religiosamente seguire. Le condizioni della pista sono ancora troppo pericolose, a causa della pioggia che si è abbattuta sul tracciato fino a pochi minuti prima. Dopo il via lanciato, inizia la sfida vera, quella dove l'adrenalina si mischia al coraggio, in cui la velocità si sporca le mani con le bagarre. Mika tiene il comando, mentre Schumacher si libera facilmente di Button e Trulli in appena due tornate, mettendosi all'inseguimento della freccia d'argento.

F1 Spa 2000

Al 13° giro succede l'impensabile: Hakkinen arriva alla curva veloce Stravelot e poggia una ruota sulla striscia bianca, ancora viscida per l'acqua, girandosi in testacoda. La sua McLaren diventa una trottola impazzita, ma - per sua fortuna - le conseguenze sono minime. Da un vantaggio di 5 secondi su "Schumi", adesso, Mika ha cinque secondi di ritardo sulla F2000 del tedesco che conduce sorprendetemente la corsa. Il finlandese da lepre si trasforma repentinamente in cacciatore. Dal canto suo, Schumacher tenta una fuga disperata, che sembra inizialmente funzionare, almeno fino al giro 22 dei 44 previsti. A quel punto il ferrarista effettua la sosta ai box, ma al suo rientro sul tracciato la monoposto di Maranello perde brillantezza. Vista la superiorità del proprio mezzo, il feroce Hakkinen si pone in testa un unico obiettivo: acciuffare il tedesco.

Hakkinen si inventa uno dei sorpassi migliori della storia

Sono giri tesi, ricchi di grande carica emotiva. L'arrembante finlandese agguanta Schumacher dopo un'interminabile sequenza di giri veloci. Un recupero costruito con rabbia agonistica, ma non ancora completo, perché l'ultimo tassello del mosaico è mettere il proprio musetto davanti a quello della Ferrari. Quando la McLaren numero 1 si attacca agli scarichi della Rossa di Schumacher, cercare il sorpasso non è cosa facile. Il tedesco è un osso duro e non accetta di farsi passare tanto serenamente. Al giro 40, Mika tenta un primo assalto sul rettilineo del Kemmel, ma Schumi sbarra la porta con le cattive, tatuando con la propria gomma la carena della vettura anglo-tedesca.

Alla tornata successiva, Hakkinen costruisce il capolavoro. Insegue a più di 300 km/h la F2000, quando sul lungo rettilineo compare improvvisamente, quasi a centro corsia, la Bar-Honda del doppiato Ricardo Zonta. Il finlandese, in una frazione di secondo, nota che Schumi si sfila per il sorpasso a sinistra, mentre lui trova un rischioso pertugio sulla destra. Ci si tuffa con coraggio e pazzia, perché la Bar potrebbe stringere repentinamente verso destra, causando una frittata epocale. Ma le cose non vanno così.

Con l'acceleratore costantemente a fondo scala, Hakkinen balza al comando, sorprendendo un incredulo Schumacher, che rimane attonito nel vedere il rivale sopraggiungere da destra come un proiettile. Grazie a quella manovra, resa epica dalla presenza involontaria (ma determinante) di Zonta, Hakkinen vince la gara e iscrive il proprio nome in quello che - forse - è il più grande sorpasso della storia. Vuoi per l'azione in sé e, soprattutto, per averlo inferto a una leggenda come Michael. Dopo la bandiera a scacchi, Schumacher si complimenterà con il rivale in modo sincero, confermando come il loro ruolo di "nemici" fosse relegato solo ai duelli tra i cordoli.

Hakkinen racconta la manovra di Spa 2000

Hakkinen e Schumacher
Mika Hakkinen spiega la propria manovra a Michael Schumacher

"È stata una situazione veramente incredibile, perché dovevo superare Michael Schumacher al massimo della velocità, a oltre 300 km/h, in un’epoca in cui gli incidenti capitavano. Eccome. In quel momento combatti con le emozioni, ma sei forte, sei affamato. Questo mi ha dato la spinta per dare di più, per trovare la soluzione ideale per passare Michael. Fortunatamente, nel mezzo di questa sfida ho trovato Ricardo Zonta e ho colto l’opportunità che si è manifestata di fronte a me. L’auto del brasiliano stava procedendo lentamente, ho visto Michael volgere verso sinistra per superarlo, ma io non l’ho seguito. Ricardo non stava tenendo la traiettoria giusta, avrebbe potuto cambiare direzione e scontrarsi con me, generando un gran disastro, però io mi sono preso il rischio. Quella era la mia decisione, dunque passo alla sua destra e spingo al massimo. Alla fine ce l’ho fatta.

Fortunatamente non ho dovuto fare sempre dei sorpassi di questo tipo", questo raccontava Hakkinen a proposito di quel celebre momento. Uno dei più grandi attimi dello sport a motori, figlio di un duello leale e intenso tra due piloti straordinari.

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