Multe digitali (buona notizia) I vigili non hanno abbastanza tablet per farle

Il sindacato dei ghisa: "Così si impedisce ai cittadini di pagare subito, chiudendo il contenzioso e risparmiando soldi"

Multe digitali (buona notizia) I vigili non hanno abbastanza tablet per farle

Un tablet ogni 30 vigili. Impossibile lavorare. Ogni comando di zona ha diversi tablet in dotazione: diciamo una quindicina per 130/150 agenti che operano in ogni comando. Come funziona? Chi arriva prima prende il dispositivo dall'armadio, lo «carica» sul registro, entra con la propria password e lo usa durante il turno. Quando rientra al comando, mette la firma, lo «scarica» e lo ripone nell'armadio. In sostanza ogni vigile ha una password che gli consente di usare il tablet, per fare foto e rilievi, come se fosse in dotazione personale. Il problema è che la strumentazione è assolutamente insufficiente per permettere agli agenti di fare le multe «smaterializzate», come impone il Comune.

Da sabato, infatti, è stato tassativamente vietato agli oltre 3mila vigili che operano nella nostra città di uscire con i classici blocchetti di carta: le multe per divieto di sosta si potranno fare esclusivamente con i pc portatili o le «macchinette» in gergo, una sorta di smartphone, di nuovo in dotazione insufficiente. L'agente che va a fare il servizio di attraversamento per le scuole, luogo dove notoriamente si verificano molte infrazioni per divieto di sosta, dal marciapiede o in doppia fila, se non trova un device al comando, non potrà sanzionare l'automobilista. Così se una pattuglia esce per fare un rilievo di un incidente, ma non ha alcuna strumentazione digitale non potrà multare quell'auto che era parcheggiata in modo da ostruire la visibilità all'auto, che ha causato lo scontro. E così vale per gli altri servizi.

Le contravvenzioni, infatti, vengono fatte da agenti in turno straordinario, che devono necessariamente munirsi di dispositivo e dedicarsi solo a quello. «Ecco quindi che già con questo sistema le multe verranno quanto meno dimezzate» spiega Daniele Vincini, segretario regionale del Sulpl Milano e Lombardia. «Esprimiamo la nostra totale contrarietà a un sistema del genere perchè impedisce ai cittadini di poter pagare immediatamente la contravvenzione, come avveniva con il bollettino con conto corrente, chiudendo il contenzioso e risparmiando soldi - continua Vincini -. Noi vogliamo il ripristino del vecchio sistema, e non si dica che questo è un modo per risparmiare carta perché con la notifica, si inviano a ogni cittadino una busta e quattro fogli di carta». Il pagamento con bollettino era usato nel 70 per cento dei casi, garantendo incassi certi all'amministrazione. Si parla di 29,40 euro per un divieto di sosta che sale a 80 euro per sosta su marciapiede e 87 sulle strisce pedonali. «Questo nuovo meccanismo, tra l'altro - conclude Vincini - diventa molto più macchinoso anche per gli agenti che sono costretti a fare tre foto per ogni contravvenzione che rilevano, con spreco di tempo».

Per quanto riguarda i costi

di notifica: se al Comune l'operazione costa complessivamente 2 euro al cittadino 14 se abita a Milano e 18 se fuori, anche se il costo di una raccomandata è identico, indipendentemente dai chilometri percorsi dalla busta.

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