Al Museo dei Cappuccini una storia (ignorata) di San Francesco

In mostra tavole che mostrano il santo con le stimmate segrete. Dipinti di Biagio d'Antonio Tucci

Al Museo dei Cappuccini una storia (ignorata) di San Francesco
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«Col tempo diventa un tema, mai un esercizio di stile». Questa la premessa di Rosa Giorgi, direttrice del Museo dei Cappuccini di Milano (via Kramer 5), riferendosi alle Stimmate di San Francesco, cui è dedicata la mostra che qui ha aperto e prosegue fino al 25 gennaio.

Sì, San Francesco ricevette le stimmate, anche se non è un argomento molto diffuso dalla stessa iconografia francescana. «Muore alla fine del 1226 e questo avviene alla fine dell'estate del 1224 - continua la direttrice e curatrice della mostra - Era per lui un momento difficile: l'Ordine stava prendendo una strada che Francesco non riconosceva più, aveva grandi dubbi su quella che era la sua stessa vita. Aveva scelto di fare un periodo di ritiro di 40 giorni, una Quaresima, presso il Monte della Verna»; sull'Appennino Toscano, dove ora sorge il Santuario sul primo nucleo eremitico del 1213 e poi la chiesa costruita tra il 1216 e il 1218. Qui Francesco riconosce un Serafino, «noi non sapremmo distinguerlo da un Angelo perché non abbiamo più una conoscenza delle categorie angeliche», specifica ancora la Giorgi. Lo vede crocifisso, «prova dolcezza e dolore: quando la visione scompare Francesco trova su mani e piedi delle escrescenze a forma di chiodi e la ferita al costato». Lui non volle dirlo a nessuno, solo i frati più vicini che lo medicarono furono a conoscenza dell'accaduto. Da Giotto in poi il fatto inizia ad entrare nell'iconografa: c'è un testimone vicino al Santo, che appare beato mentre dal cielo riceve le stimmate da un serafino crocifisso in volo.

Come si nota in mostra, in cui gli elementi iconografici ritornano: dalla tavola di Biagio d'Antonio Tucci del XV secolo, raro dipinto in prestito dalla Fondazione Cariparma: sullo sfondo l'immagine di San Francesco, mentre in primo piano la Madonna è in adorazione del Bambino. In mostra anche un'incisione di Francesco Villamena datata 1597 proveniente dal Museo Francescano di Roma. È una copia dalla grande pala di Federico Baricci che ritrae San Francesco che riceve le stimmate.

«Francesco rivelò fin da subito delle stimmate solo ai frati a lui più vicini - aggiunge Fra Giampaolo Beghi, economo provinciale e referente per i Beni Culturali Cappuccini della Provincia di Lombardia dei Frati Minori Cappuccini -: il 17 settembre è per i francescani un giorno speciale, ricordato dalla liturgia».

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