Addio a Maurizio Pollini, leggenda del pianoforte

Scomparso il grande maestro Maurizio Pollini, uno dei più grandi pianisti di tutti i tempi, amatissimo da una platea internazionale, che apprezzava la sua musica e il suo grande impegno sociale

Addio a Maurizio Pollini, leggenda del pianoforte
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Scomparso all'età di 82 anni nella sua casa di Milano, la leggenda del pianoforte Maurizio Pollini. A darne notizia il Teatro alla Scala di Milano con un lungo e sentito messaggio: “...uno dei grandi musicisti del nostro tempo e un riferimento fondamentale nella vita artistica del Teatro per oltre cinquant'anni. Il Sovrintendente Dominique Meyer, il Direttore Musicale Riccardo Chailly, i professori dell'Orchestra e i lavoratori scaligeri sono accanto alla moglie Marilisa, al figlio Daniele e a tutta la famiglia”.

La lunga malattia

Schivo e riservato, il grande maestro si è spento all'alba di sabato 23 marzo - dopo una lunga malattia che lo aveva costretto ad interrompere ogni evento - circondato dagli affetti più cari, l’amatissima moglie Marlisa e il figlio Daniele. Il primo malore nel 2022 poco prima di entrare in scena al Festival di Salisburgo. Si era poi ripreso grazie all'enorme amore per il pianoforte che ha avuto per tutta la vita, ma nei pochi concerti come quello alla Scala di Parigi in cui è stato presente dopo quell'episodio, tutti si erano resi conto che qualcosa non andava e la grande fatica con cui il maestro affrontava l'esecuzione.

Chi era il maestro

Un vero e proprio enfant prodige della tastiera, Pollini era nato a Milano in una famiglia borghese. Suo padre era l’architetto Gino Pollini, nome autorevole del razionalismo del Novecento, la madre Renata Melotti musicista, figlia dello scultore Fausto. Fin da piccolissimo rivelò la sua grande passione e soprattutto le doti straordinarie di pianista, che lo portarono a frequentare il Conservatorio di Milano, allievo di Carlo Lonati e Carlo Vidusso, in cui si diplomò nel 1960.

Il primo prestigioso premio arriva per lui solo 18enne, quando vince il Concorso Chopin a Varsavia, dove incredibilmente riceve i complimento da Arthur Rubinstein che in lui aveva riconosciuto un talento straordinario: "Quel ragazzo -disse - suona meglio di tutti noi, o diventerà il più grande pianista del mondo o finirà in manicomio", la storia racconta ora di lui la prima ipotesi.

Quel premio "Chopin", lo legò per sempre al grande compositore, di cui Pollini ha amato profondamente ogni composizione insieme a Beethoven di cui eseguì alla Scala nel 1995 l’Integrale delle Sonate, registrata più volte, soffermandosi sempre sulle ultime tre, per lui così coinvolgenti da non ritenere di averle mai esplorate abbastanza.

Esploratore di nuovi stili

Al grande amore per gli autori classici, Pollini unì anche quello per i contemporanei del Novecento, di cui amava la grande produzione. Da Schoenberg e Boulez, fino a Luigi Nono di cui diventò sia grande amico ma anche interprete di alcune partiture scritte proprio per lui. Grande fu anche il suo legame con Claudio Abbado, con cui condivideva l’ideale di una musica: "strumento di comprensione e trasformazione della società".

Il suo impegno sociale

Uomo di grande intelletto, seppur nella sua estrema riservatezza, ha sempre portato avanti grandi battaglie sociali, come quando nel 1972 prima di iniziare la serata alla Società del Quartetto, lesse un comunicato firmato da una serie di artisti, da Abbado a Nono, da Borciani a Farulli, che condannava i bombardamenti americani su Hanoi. Ma anche la sua battaglia ambientalista: "Il pianeta sta andando a pezzi, glielo stanno togliendo da sotto i piedi" dichiarò in una delle sue ultime interviste, parlando del futuro dei giovani.

La sua scomparsa un grande dolore

Sono in molti oggi che piangono la sua scomparsa ad iniziare dalla Scala di Milano dove si terrà la sua camera adente che ha visto protagonista il maestro in 168 concerti applauditissimi, di cui l'ultimo nel febbraio del 2023.

"Pollini – ricorda l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi non solo ha incantato il pubblico con il suo virtuosismo, ma ha svolto un ruolo fondamentale nella divulgazione musicale, con un costante impegno verso i giovani". Superficiale ricordare che a tutti gli effetti Pollini può essere considerato senza dubbio uno dei più grandi pianisti di tutti i tempi.

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