"La guerra, poi la prigionia". Al Bano e il commosso ricordo del padre

In occasione del suo ottantesimo compleanno, Al Bano ha deciso di concedersi ad una lunga intervista al Corriere della Sera in cui ha raccontato molti aneddoti legati al ricordo del padre Carmelo

"La guerra, poi la prigionia".  Al Bano e il commosso ricordo del padre

4 volte 20 è il nome dello show che ospiterà il 18 maggio l’Arena di Verona; è questa la “festa” che il cantante Al Bano ha voluto per i suoi 80 anni che compirà il prossimo 20 maggio. Per l’occasione, l'artista ha deciso di raccontarsi in una lunga intervista concessa al Corriere della Sera in cui ha ripercorso le tappe fondamentali della sua vita, ed in particolare, Al Bano si è lasciato andare svelando alcuni aneddoti legati al ricordo del padre Carmelo.

La guerra in Albania e la “fuitina” del padre

Il cantante di Cellino San Marco ha svelato di essere il frutto di una “fuitina” del padre Carmelo che si trovava in Albania a causa della guerra. Infatti, il padre a seguito di un attacco in cui perse due dei suoi compagni si finse malato per essere mandato in licenza a Cellino. Era lì che ad attenderlo vi era la compagna Jolanda che aveva appena diciotto anni. “Un amore immenso” definisce Al Bano l’amore tra i suoi genitori. Poi, il signor Carmelo fu costretto a tornare al fronte: “Papà tornò al fronte era analfabeta imparò a scrivere per lei. Gli altri le lettere le dettavano, lui non voleva affidare i suoi sentimenti a un estraneo."

La scelta del nome

È proprio dall’esperienza del padre in Albania che nasce il nome di Al Bano. Infatti, così scriveva nelle lettere che faceva recapitare al suo amore Jolanda: “Gli albanesi mi hanno salvato e se avremo una femminuccia la chiamerai Alba, se un maschietto Albano. Vedrai che sarà la nostra fortuna”. Tuttavia, oggi il nome si scrive staccato “Al Bano” e l’artista ha spiegato che ciò è successo quando è entrato nel clan di Celentano che ha cambiato il nome “all’americana”.

La prigionia del padre e il primo ricordo di Al Bano

Il primo ricordo della vita di Al Bano è proprio il padre che torna a seguito del periodo di prigionia una volta finita la guerra. Il signor Carmelo aveva scelto di restare nei lager piuttosto che schierarsi con Hitler: “Come altri seicentomila soldati italiani preferì restare nei lager, a Wletzar, piuttosto che schierarsi con Hitler. Partì che era un omone; tornò che pesava 42 chili”. Era il 29 luglio del 1945 – per una strana coincidenza il giorno della festa di San Marco, il patrono di Cellino – quando il padre dell’artista fece rientro a casa: “Ricordo un profumo strano, che sentivo per la prima volta”, spiega Al Bano al Corriere. Il signor Carmelo aveva portato al figlio che - peraltro non aveva mai visto fino a quel momento a causa della guerra - un clarinetto, una piccola fisarmonica e del cioccolato che gli americani erano soliti dare ai prigionieri che venivano liberati. "I prigionieri a volte saccheggiavano le case dei tedeschi: denaro, gioielli. Lui aveva preso due strumenti musicali per me", ha proseguito Al Bano.

È da lì che probabilmente è nato l’amore per la musica e per il suo idolo, Domenico Modugno, che era cresciuto nel paese accanto a Cellino San Marco, San Pietro Vernotico: Cantavo sempre, anche nei campi; e nei campi andavo già a sei anni”

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