
Tra poche settimane prenderà il via l'Eurovision Song Contest a Basilea, dove si ritroveranno cantanti provenienti da tutta Europa, Israele e Australia. Ma quest'anno, a differenza di quanto accaduto fino al 2024, non si vedranno sventolare solo le bandiere dei Paesi partecipanti, come sarebbe logico e corretto che sia, perché l'Ebu ha cambiato le regole e permesso l'ingresso nell'arena anche dei vessilli palestinesi, europei e Lgbtq. Insomma, potranno entrare tutte le bandiere a patto che non violino la legge svizzera.
Un cambiamento quasi epocale per un'organizzazione che non è nota per la sua elasticità e che ha sempre difeso un codice etico fatto di rispetto e di uguaglianza. Cosa succederà quando sul palco salirà l'artista espressione di Israele? È più che probabile che verranno sventolati i vessilli della Palestina, che al di là delle varie considerazioni non hanno alcun motivo di entrare nell'arena, non essendoci un concorrente palestinese in gara. La decisione dell'Ebu si basa sul fatto che, seppure la Svizzera (come la maggior parte dei Paesi dell'Unione europea) non riconosca lo Stato della Palestina, ha votato a favore della presenza dello Stato all’ONU come Paese osservatore. Sembra essere un appiglio dell'ultimo momento per giustificare la presenza di una bandiera di uno Stato non in gara. Oltre alle bandiere, il pubblico può esporre anche striscioni con qualunque scritta, a patto che non rappresentino un pericolo per la sicurezza nazionale svizzera. Ovviamente, sono esclusi i contenuti offensivi e diffamatori. L'Ebu e l'organizzazione si riservano il diritto di sequestrare le bandiere e gli striscioni che non sono attinenti alle linee guida e di impedire l'ingresso a chi dovesse violare le regole, senza prevedere il rimborso del ticket.
Questa nuova concessione non vale però per le delegazioni dei Paesi in gara, che potranno portare con sé solamente la bandiera della propria nazione. Quella bandiera, per altro, verrà consegnata prima della flag parade da SRG SSR, radio televisione svizzera, e non potrà essere portata da casa. Anche questa regola è nuova e va nella direzione opposta rispetto a quanto fatto finora.
O, meglio, l'Ebu in questo modo prova a togliere ai cantanti la possibilità di portare sul palco bandiere che non siano quelle ufficiali. L'anno scorso fu proprio il concorrente svizzero a portare la bandiera dell'orgoglio omosessuale, mentre ancora prima fu l'italiano Marco Mengoni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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