Possiamo trascorrere un natale tranquillo e sereno. Finalmente abbiamo saputo dal diretto protagonista che da giovane Vasco Rossi si masturbava. Uno scoop, una notizia che illumina di immenso anche se in verità non capisco lo stupore. Probabilmente il cantante si ispirava a Titta di Amarcord che, insieme con i suoi compagni di giochi e sbirciate, si infilava in una automobile nel garage e pensando e sognando le curva non della via Emilia ma di Ninola La Gradisca andavano verso il piacere. Un po’ come i giovani Beatles, raccontati da Lennon e McCartney nelle loro esibizioni di autoerotismo di compagnia. E, tornando ad Amarcord, perché non ricordare la poesia furba e dolce di Tonino Guerra:”Io mi ricordo, Lo so, lo so, lo so, Che un uomo a cinquant’anni ha sempre le mani pulite e io me le lavo due o tre volte al giorno. Ma è soltanto se mi vedo le mani sporche che mi ricordo di quando ero ragazzo”. Però con Rossi Vasco la memoria d’infanzia ha un romanticismo, pensate un po’, fascinoso, l’innocenza rispetto alla volgarità contemporanea.
Resto perplesso, tuttavia, perché quello che è il piacere privato, personale, intimo, esclusivo, che sia una canna di marijuana o della masturbazione, è ormai diventato una narrazione pubblica, plateale, manifesta per farsi riconoscere e celebrare tra gli applausi. Con le mani.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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