"Sanremo? Viva il Festival delle differenze" "Basta Amadeus. Ormai Raiuno è GayUno..."

Il Festival di Sanremo continua a dividere la politica. Ecco le opinioni degli ex parlamentari Vladimir Luxuria e Carlo Giovanardi

"Sanremo? Viva il Festival delle differenze" "Basta Amadeus. Ormai Raiuno è GayUno..."

L'edizione del Festival di Sanremo appena conclusa ha suscitato una miriade di polemiche. Per la rubrica Il bianco e il nero abbiamo raccolto le opinioni degli ex parlamentari Vladimir Luxuria e Carlo Giovanardi.

Ha visto Sanremo? Le è piaciuto?

Luxuria: “Mi è piaciuto moltissimo. È stato un bel corso accelerato di rispetto delle diversità di qualunque tipo: diversità fisiche con Big Mama, diversità di abbigliamento, diversità sessuali, su come vivere la sessualità e come essere madri. È stato un corso accelerato di cui abbiamo bisogno perché vedere un uomo con un trucco o due uomini che si baciano deve diventare una cosa normale e naturale come guardare un paesaggio. Nessuno si deve più scandalizzare”.

Giovanardi: “Sono legittimato a criticarlo perché pago il canone. Stiamo parlando di una tivù di Stato e un’edizione come quella di quest’anno, fatta di politica e trasgressione, non può andare in onda sulla tivù pubblica. Non si può trasformare il Festival in una tribuna politica di parte”.

Ritiene che la presenza dei Ferragnez e i loro messaggi fossero opportuni?

Luxuria: “Io rispetto le divise come quella del generale Dalla Chiesa, quelle dei poliziotti, dei pompieri, da infermiere o da dottore, ma non quelle da nazista. La foto di qualsiasi persona, che sia sottosegretario, ministro o semplice parlamentare, che indossi quella divisa, va strappata e non certo incorniciata”.

Giovanardi: “Fedez e la moglie hanno inneggiato alla droga libera e hanno fatto un favore alle bande criminali, creando disastri inenarrabili cui poi devono rimediare le comunità terapeutiche. Ma non solo. La Ferragni ha fatto anche un intervento in favore dell’utero in affitto e sulla procreazione assistita. Insomma, hanno usato la tivù di Stato come propaganda di idee che la maggioranza del popolo italiano non condivide. Non si capisce a quale titolo vengano pagati per fare politica di parte in un Festival della canzone. È un qualcosa di intollerabile e inammissibile”.

Zelensky doveva essere presente fisicamente o con un videomessaggio?

Luxuria: “Io avrei optato per il videomessaggio. Leggere soltanto la lettera mi è sembrato un compromesso. Poi, io avrei mostrato anche immagini di guerra perché Sanremo non è solo musica, ma anche attualità e temi sociali. Ci sta sensibilizzare le persone anche utilizzando un Festival così seguito”.

Giovanardi: “Nel momento in cui in Turchia stanno tirando fuori dalle macerie decine di morti e in cui in Ucraina impazza la guerra, il Festival o non si faceva o lo si faceva con maggiore sobrietà e, soprattutto, senza questo grottesco tira e molla su Zelensky. Leggere una lettera alle due di notte, in zona Cesarini è stato veramente penoso”.

Ci sono state molte polemiche politiche attorno a questo Festival. Crede che sia necessario un cambio dei vertici Rai?

Luxuria: “Credo che queste critiche siano nate perché è già partita la campagna di primavera, ossia lo spoil system e l’intenzione da parte del governo di cambiare i vertici Rai. Si critica un Festival che non può essere criticato né per gli ascolti né per la qualità delle canzoni, ma soprattutto per il messaggio che dà. Per me, il futuro è Gianni Morandi insieme a Rosa Chemical, ossia le differenze che convivono e non si scontrano. C’è la canzone tradizionale, c’è il bacio tra Cosma_Cose e il bacio provocatorio tra Fedez e Rosa Chemical. Per me, ci deve essere tutto. Queste polemiche sono solo una strumentalizzazione del governo per giustificare il cambio dei vertici Rai”.

Giovanardi: “Assolutamente sì. Già adesso, Raiuno è stata ribattezzata GayUno. Premesso che siamo in un Paese libero e ognuno vive come vuole, ma non esiste che la tivù di Stato diventi portatore di ogni tipo di trasgressione, compreso il bacio in bocca tra i due uomini che non si capisce perché debba esser fatto proprio a Sanremo. Far vedere che basta mostrare il culo per avere successo è un messaggio devastante per i giovani. Così come hanno occupato la tivù di Stato così la devono abbandonare”.

Farebbe condurre di nuovo il Festival ad Amadeus?

Luxuria: “Squadra vincente non si cambia. Questi ascolti non si vedevano dagli anni ’80. Se la politica sposasse la meritocrazia, gli indici di ascolto e gli indici di gradimento, dovrebbero riconfermare Amadeus”.

Giovanardi: “Certo che, se in qualsiasi canale Rai e a qualsiasi ora, si parla del Festival è inevitabile che gli ascolti siano altri.

Detto questo, Amadeus è bravissimo e può lavorare dovunque, ma se la sua concezione della tivù di Stato è usarla per offendere continuamente i miei principi e i miei valori non fa servizio pubblico, ma propaganda di parte e calpesta le mie libertà”.

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