Forte di 41 banche convenzionate e capace di intermediare annualmente circa il 4% del mercato nazionale dei mutui, grosso modo la metà di quanto transita complessivamente attraverso Internet, MutuiOnline è considerato a buon diritto il marketplace del comparto.
«Il luogo - dice il direttore marketing Roberto Anedda - dove trovare informazioni che spaziano dallosservatorio tassi più completo alle guide pratiche e ai calcoli della rata e dellammortamento, nonché il motore di confronto tra le molte proposte degli istituti di credito e, soprattutto, dove godere di una consulenza gratuita specializzata: chiunque inoltri una richiesta di mutuo attraverso il nostro sito viene contattato per approfondire gli elementi di interesse e costruire listanza ideale». Quella, cioè, che dovrebbe spianare il terreno per giungere alla concessione del finanziamento nel modo più diretto e sicuro. «La decisione finale spetta ovviamente alla banca: la nostra attività consente di indirizzare il potenziale mutuatario aiutandolo a superare gli eventuali ostacoli ed evitandogli i rischi». Di tutte le istanze ricevute da MutuiOnline, quelle che si concludono con lerogazione rappresentano una quota compresa tra il 25 e il 30%.
«Da un lato le richieste di tipo esplorativo, formulate prima ancora di avere individuato limmobile da acquistare - spiega Anedda - sono un buon numero e, dallaltro, non sempre le trattative di compravendita già avviate giungono a buon fine. Inoltre, vanno considerate le richieste con valutazioni incongrue e pure le scelte di chi decide di non procedere oltre».
MutuiOnline, peraltro, svolge anche la fase di istruttoria per alcune banche, occupandosi in outsourcing dei passaggi documentali e delle necessarie verifiche. Nellultimo anno le proposte di mercato hanno evidenziato una situazione di alternanza, specchio dei ripetuti mutamenti nella struttura del costo del denaro. Prima, a cavallo tra 2009 e 2010, lincremento vertiginoso dei mutui a tasso variabile con cap (tetto massimo agli interessi) e la contestuale crescita degli omologhi senza soglia di protezione; poi, dopo lestate, la forte ripresa dei finanziamenti a tasso fisso. «E oggi - aggiunge il manager - un ritorno alla maggiore convenienza del tasso variabile. Alla fine del 2010, infatti, il costo del denaro a lungo termine ha ricominciato a salire cosicché i migliori fissi ora si collocano nell'ambito del 4,6-4,8%, con la prospettiva che nei prossimi mesi si riportino nell'intorno del 5%. Ed ecco che il saggio variabile, nella previsione a breve di piccoli rialzi dellEuribor, è pronto a guadagnare ulteriore spazio, soprattutto nella formula con cap». Il divario con il fisso supera infatti i due punti percentuali e il livello del tetto agli interessi che ancora permane attorno al 5,5% rende competitivi tali finanziamenti.
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