Arturo lunedì era uscito per sbrigare delle commissioni. Si trovava in via Foria, poco distante da casa, nel cuore di Napoli. Stava camminando tranquillamente quando è stato accerchiato da un branco di ragazzi che lo hanno preso a coltellate. Lo hanno colpito a un fianco, alla schiena e alla gola. Arturo ha 17 anni e quella sera ha rischiato di perdere la vita. Senza capirne ancora il motivo. Oggi Napoli è scesa in piazza per lui, per rispondere a quella vile aggressione, per dire “no” alla violenza. In migliaia hanno aderito alla manifestazione organizzata per Arturo. Il corteo è partito da piazza dei Miracoli, nel Rione Sanità, ed è arrivato fino al punto di via Foria in cui si è verificata la brutale violenza. I ragazzi delle scuole del centro hanno aderito alla marcia, l’hanno animata con cori e striscioni. Tra i partecipanti anche il sindaco Luigi De Magistris e la sua squadra di governo.
“Credo che Arturo quando verrà a conoscenza di questa partecipazione notevole sarà contento anche lui”, ha detto il papà Vincenzo che, con la moglie Maria Luisa, era in testa al corteo. “Con piacere raccolgo questa partecipazione di tutte queste persone al dolore nostro e di Arturo, che è rimasto ferito in maniera importante. Le logiche che governano le persone perbene sono queste che possiamo vedere, che comportano questi eventi, di orgoglio sociale, di riscatto, con cui noi rispondiamo alle aggressioni vili fatte da persone che pensano di esercitare il controllo sul territorio”. Gli aggressori non sono stati ancora identificati. Erano in quattro, dei ragazzi, probabilmente minorenni. A metterli in fuga è stato il titolare di un negozio di animali che ha soccorso il 17enne tra mille difficoltà: “Ho notato il sangue solo quando mi sono avvicinato – ha raccontato Luigi – e ho creato un tampone con un rotolo di carta”. Il commerciante ripercorre quei momenti e ricorda i lunghi 40 minuti in cui molti passanti sono rimasti indifferenti e diversi automobilisti si sono rifiutati di portare il ragazzo in ospedale. “L’ambulanza non è mai arrivata – afferma – e la situazione si è un po’ sveltita solo quando è arrivata la madre”, che era stata contattata con il cellulare del ragazzo.
Alle indagini sul caso stanno lavorando gli agenti della Questura di Napoli, in collaborazione con l’Arma dei carabinieri, coordinati dalla Procura per i minorenni e da quella ordinaria.
Il questore Antonio De Iesu ieri ha lanciato un appello ai napoletani: di collaborare con le forze dell’ordine, di “segnalare al 113 - assicurando l’assoluta riservatezza - utili informazioni sulle caratteristiche somatiche e sull’abbigliamento degli autori dell’efferato crimine ovvero eventuali filmati , al fine di dare ulteriore impulso alle attività investigative e dare un nome ai criminali che non hanno avuto pietà per un giovane ragazzo, ferendolo con numerose coltellate e mettendo a serio pericolo la sua vita”. Arturo per fortuna sta meglio. È ricoverato all’ospedale San Giovanni Bosco, dove familiari e amici non gli fanno mancare l’affetto e il calore di cui ora ha bisogno.
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