Da qualche giorno circola in rete il video di un uomo che sceglie a caso le donne per aggredirle. Il video è stato rilanciato sul sito internet Fanpage.it ed è stato registrato dalla telecamera di sorveglianza dell'ufficio centrale delle Poste. È evidente che l'aggressore non conosca la vittima prescelta. La segue lungo le scale che dalla centralissima piazza Matteotti portano in via Monteoliveto, quindi le arriva alle spalle e a quel punto la aggredisce con uno schiaffo violento. La colpisce talmente forte da farla cadere, procurandole un trauma che richiede 10 giorni di prognosi. Una volta colpita la donna, l'uomo si volta e scappa via correndo.
La polizia ha avviato immediatamente le indagini e si è scoperto che un episodio molto simile era avvenuto qualche giorno prima nel quartiere Chiaia, in via Vittoria Colonna. Le modalità di aggressione sono le stesse, così come le conseguenze. Anche la descrizione dell'uomo da parte delle vittime coincide: un giovane uomo con un piumino azzurro, con indosso un paio di jeans di colore chiaro e uno zainetto sulle spalle. L'episodio avvenuto a Chiaia, però, non ha nessun riscontro video, anche se la donna aggredita ha immediatamente sporto denuncia alla polizia.
Le ricerche sono iniziate rapidamente ma finora l'uomo non è stato rintracciato. Gli inquirenti ipotizzano che l'uomo possa soffrire di problemi psichici e, al momento, sembra perdere vigore tra le gli investigatori l'ipotesi che le aggressioni possano rientrare all'interno di una sorta di contest, come quelli che spesso vengono lanciati in rete. Solo qualche tempo fa si parlava del pericolosissimo knock-out game, ma non sembra essere questa la circostanza. È stato diffuso dalla polizia un fermo immagine dell'uomo del quale si vede bene il volto, che risulta essere abbastanza riconoscibile.
Ora a Napoli c'è paura, proprio perché l'uomo sembra aggredire a caso le sue vittime, anche in pieno giorno e in luoghi affollati.
C'è anche chi ha proposto di istituire una taglia di 1000 euro a chiunque dia informazioni utili riguardo l'identità dell'aggressore. Tuttavia non c'è ancora nessuna iniziativa ufficiale in tal senso da parte degli organi istituzionali.
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