"La Terra dei fuochi oggi non è a Caserta o a Napoli Nord, ma è nel Nord del Paese". Lo ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, in un’intervista a Radio Crc. “Lo sto spiegando da tempo”, ha precisato.
Le sue parole pesano come un macigno su chi da anni sta subendo i roghi tossici nei comuni compresi nella cosiddetta Terra dei fuochi. Gli incendi di rifiuti aumentano nel periodo estivo e da due mesi persistono sui territori maggiormente vessati. Ma per De Luca si tratta di autodiffamazione.
“Se c’è un rogo alle porte di Roma, al punto che devono chiudere le finestre a Roma città perché non si respira, o a ridosso delle zone industriali del Paese, è stato un incidente. Si è acceso un rogo se si accende qualcosa nella Terra dei fuochi e cominciamo, noi stessi, a autodiffamarci”, è questa l’idea che ha il presidente della Regione Campania rispetto all’approccio della popolazione al problema.
De Luca, poi, si spoglia di ogni responsabilità: “Abbiamo chiarito, anche in questa settimana, che rispetto ai roghi c’è una responsabilità esclusiva del Ministero dell’Interno, perché la Regione ha fatto quello che non ha fatto nessuno.
Anzi: è l’unica istituzione che ha lavorato sulla Terra dei fuochi. Ma è chiaro che il controllo del territorio devono farlo i carabinieri, le forze di polizia e la guardia di finanza. Mi pare che si siano convinti tutti”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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