Lo smercio delle banconote false avveniva in tutta Italia e in Francia e Napoli era la centrale di distribuzione. Al termine del rito abbreviato sono state sei le condanne per i principali responsabili dell’associazione criminale che produceva e vendeva euro contraffatti.
La base dove si svolgeva l’attività illecita era San Giorgio a Cremano, nel Napoletano, avviata da una nota famiglia, quella dei De Martino, storicamente coinvolta nella produzione di banconote false. L’inchiesta che ha portato all’arresto delle sei persone è stata svolta congiuntamente dalle autorità giudiziarie e di polizia italiane e francesi.
L’indagine è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, e dal Tribunale Penale di Nancy, in Francia; le due autorità hanno creato una squadra investigativa congiunta formata da magistrati dei due Paesi e dai carabinieri della Compagnia di Capua e della polizia nazionale di Nanterre. Alle indagini ha preso parte anche personale di Europol.
I De Martino erano capaci di stampare fino a 100mila euro falsi per notte, attraverso l’utilizzo delle tecnologie più all’avanguardia, come le stampanti digitali e vernici che costano fino a 10mila euro al chilo.
Le banconote partivano da San Giorgio a Cremano, dove c’era la stamperia, e arrivavano soprattutto in Francia, Paese di maggiore distribuzione in Europa degli euro falsi. Dalle indagini è emerso che una banconota falsa da 20 euro costava due euro e il prezzo aumentava via via che il denaro passava di mano, fino a costare anche 4 euro a cartamoneta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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