Duemila i senzatetto a Napoli, finiti in strada per il Covid

Sono tanti gli italiani senzatetto a Napoli. Una vera e propria emergenza posti letto e in pochi si fanno aiutare

Duemila i senzatetto a Napoli, finiti in strada per il Covid

Sono duemila i senzatetto, stando ai dati ufficiali, presenti a Napoli. Ufficiosamente, però, molti di più. "Si contano più napoletani e ci sono immigrati finora estranei al fenomeno come gli srilankesi. Si tratta di lavoratori in nero o alla giornata finiti in strada con il Covid", spiega il vicedirettore della Caritas Diocesana di Napoli, Giancamillo Trani.

Inoltre, racconta Enrico Spravigna di "Binario della solidarietà", che è stato registrato un incremento del 20 per cento di domande per una doccia o un pasto. La cooperativa Dedalus poi segnala che tra settembre e ottobre sono passate 1338 persone al loro centro di via Tanucci. Mille uomini e trecento donne circa. Più della metà italiani e per l'80% tra i 31 e i 65 anni. Questi solitamente girovagano per lo più nella zona della stazione dei Campi Flegrei e in Galleria Umberto. Il punto più critico però, riporta la Repubblica, è la baraccopoli dell'ex mercato ittico completamente invasa dai topi. Densamente popolate da senzatetto anche piazza Cavour, il Duomo, Galleria Principe, il Maschio Angioino e piazza Garibaldi.

A testimonianza, inoltre, di come il periodo sia sempre più pesante per tante persone ci sono le 16.597 domande per i buoni spesa 2021 fatte al Comune di Napoli. L'erogazione, dice Luca Trapanese, assessore alle Politiche sociali, avverrà entro Natale. "Una prima misura che coinvolge 31.500 cittadini. Stabiliremo per alcuni nuclei familiari un incremento tra i 100 e i 200 euro", spiega sempre Trapanese il aggiunge che grazie a questi dati la città di Napoli "avrà la sua prima mappa della povertà post-Covid, un'analisi per quartieri per studiare misure mirate e differenziate".

Resta comunque l'emergenza posti letto e ricoveri. Il centro comunale di via De Blasiis è fermo a 40. L'obiettivo è arrivare almeno a 80 per poi superare i 100. Ci sono poi i 100 posti de La Locomotiva, i 110 della Tenda al Rione Sanità ei 50 della Comunità delle Genti. Il problema però è che spesso chi vive in strada non si lascia avvicinare così facilmente. Chi a causa di separazioni, licenziamenti, disagi mentali o dipendenze si ritrova a dormire per strada ha spesso problemi a "sottostare alle regole dei centri" perché "fuori sono autonomi e si sostengono tra loro".

A breve, fanno sapere dal Comune, riprenderanno le uscite in strada con Unità di strada, polizia locale, Napoli Servizi e Asìa ma viene spiegato da Sparavigna che "non potrà mai essere un lavoro dalla risoluzione immediata". E che, purtroppo, sono veramente pochi i casi che riescono a trovare una via d'uscita.

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