Il furto è stato scoperto dagli operatori comunali all’orario di apertura. Durante la notte alcuni ignoti hanno trafugato nel cimitero cittadino di Ercolano, nel Napoletano, le porte di cinque cappelle. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che hanno effettuato i rilievi e acquisito le immagini dei sistemi di videosorveglianza. Verosimilmente si tratta di ladri alla ricerca di oggetti di metallo, che da tempo ormai non risparmiano nemmeno i cimiteri, dove sono praticamente certi ti trovare una sicurezza minima e grossi quantitativi di ferro e rame da rivendere sul mercato nero.
Il sindaco Ciro Bonajuto ha commentato sui social network l’episodio. “È uno schifo – ha scritto su Facebook – in un periodo delicato come questo, c'è chi non ha rispetto neanche dei morti. Siamo da questa mattina al cimitero insieme ai carabinieri per fornire tutte le indicazioni su questa situazione che è stata trovata dai dipendenti stamattina e sembra che si tratti di un furto ai danni di alcuni loculi. Sono stati effettuati tutti i rilievi del caso e sono state acquisite le immagini della videosorveglianza. Mi auguro che questa gentaglia si trovi prima o poi a fare i conti con la propria coscienza. Noi continueremo la nostra campagna di interventi, con l’assessore Ciro Riccio, per migliorare le condizioni del cimitero. In questo momento, faccio una preghiera per tutti i defunti che sono in quei loculi così barbaramente saccheggiati e un abbraccio ai loro familiari".
Qualche mese fa a Salerno è stata profanata una tomba. Unanime sul web lo sdegno dei cittadini salernitani, i quali sono stati i primi a denunciare l’accaduto alle forze dell’ordine. In particolare sulla pagina Facebook dei “Figli delle chiancarelle”, i commenti più aspri. Molto probabilmente i vandali sono entrati di notte nel cimitero e hanno fatto scempio di alcune tombe. Gli inquirenti hanno sequestrato le immagini delle telecamere di videosorveglianza, per risalire ai responsabili dell’atto vandalico.
Non è la prima volta che episodi del genere avvengono nei cimiteri del Salernitano: lo scorso ottobre, ad Eboli, vi era stato addirittura un furto, con ignoti che avevano asportato una statua di bronzo che si trovava sulla tomba di una ragazza. Un furto sacrilego denunciato alle forze dell’ordine dalla madre di una giovane ragazza deceduta qualche tempo fa. La donna si era rivolta alle istituzioni cittadine chiedendo maggiori controlli. Un anno fa, invece, a Casalnuovo, in provincia di Napoli, alcuni ignoti trafugarono vasi portafiori, lampade e altri oggetti in metallo. Decine di loculi furono distrutti. I vandali agirono, in maniera indisturbata, durante la notte. Una volta introdotti nel camposanto, scavalcando il muro di cinta perimetrale, rubarono tutto ciò che era in ottone e rame, senza lasciare alcuna traccia. L’area delle tombe profanate non era, purtroppo, in quel caso, provvista di telecamere di videosorveglianza.
Ma perché si rischia così tanto per rubare il rame e l’ottone? Il rame, in particolare, è considerato l’oro rosso dei nostri tempi.
Ed è per questo che pur di averne in grandi quantità, c’è chi è disposto a chiudere un occhio sulla sua provenienza e a comprarlo da ladruncoli improvvisati (o esperti) che tutto farebbero per qualche euro in più in tasca. Le caratteristiche e l’alto prezzo sul mercato fanno del rame un metallo che fa gola alle bande criminali, tanto da saccheggiare un cimitero e lasciarsi alle spalle delle tombe profanate e dei loculi divelti.
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