L’odissea di Arianna, per un medicinale sbagliato ha subito danni permanenti al cervello

Un'adolescente di Cava de’ Tirreni attende da sedici anni un indennizzo. I familiari sono allo stremo delle forze

L’odissea di Arianna, per un medicinale sbagliato ha subito danni permanenti al cervello

Una storia senza fine quella di Arianna e dei suoi familiari, che attendono giustizia da sedici anni. All’età di tre mesi, in conseguenza della somministrazione di un medicinale anestetico all’ospedale Cardarelli di Napoli, la piccola subì gravi danni cerebrali permanenti. Oggi, adolescente, non è in grado di fare nulla senza l’aiuto dei genitori, i quali sono disperati. Nonostante chiedano da tempo un aiuto, non hanno mai ricevuto risposte concrete, solo promesse. I tempi della giustizia, poi, come sempre, sono snervanti. Dopo tutti questi anni e nonostante in primo grado il tribunale abbia condannato l’ospedale Cardarelli a pagare un indennizzo di 3 milioni di euro alla famiglia di Arianna, siamo ancora in Corte d’Appello. I giudici hanno riconosciuto le ragioni dei familiari dell’adolescente e hanno confermato che c’è un nesso tra i danni neurologici e il farmaco somministrato alla bambina, ma i tempi per il risarcimento sembrano essere ancora lunghi.

Eugenio Manzo, il papà di Arianna, ha lanciato un grido d’allarme. Le spese mediche sono molto alte e loro non ce la fanno più a sostenerle. In più, l’abitazione ereditata dalla famiglia a Cava de’ Tirreni, nel Salernitano, non è adatta per una persona con quel tipo di disabilità. Si dovrebbe intervenire quanto prima, per evitare ulteriori disagi a una famiglia oramai allo stremo delle forze. Come riporta il Corriere del Mezzogiorno, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca si è detto disponibile a risolvere la controversia in maniera stragiudiziale, con un tavolo tecnico, sulla base dei riscontri effettuati dai medici legali della Corte d'Appello di Salerno, i quali hanno confermato ciò che aveva stabilito il tribunale in primo grado.

Il problema, però, è che non si conoscono i tempi della nomina del tavolo tecnico e il rischio di ulteriori perdite di tempo è concreto. Intanto, tra non molto tempo Arianna compirà 18 anni e assisterla diventa sempre più difficile per i genitori.

L’urgenza è quella di trasferirsi un una nuova abitazione, priva di barriere architettoniche, ma per fare ciò la famiglia Manzo ha bisogno di soldi, almeno di una parte di quel risarcimento che permetterebbe ai genitori di effettuare il trasloco in una casa idonea a ospitare la giovane donna.

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