Maxi campo rom (abusivo). L'ira dei residenti: "Ora basta"

Esplode l'ira dei residenti della zona di Via Gianturco, a Napoli, per la presenza di un campo rom abusivo: "Schiamazzi e roghi a tutte le ore". Ma dalle istituzioni nessuna risposta

Maxi campo rom (abusivo). L'ira dei residenti: "Ora basta"

Un nuovo, gigantesco campo rom nel cuore di Napoli. E nuove colonne di fumo nero, provocati da roghi altamente tossici, che si levano nei cieli del capoluogo partenopeo attentando alla salute dei residenti locali.

È la situazione che si sta profilando in zona Emanuele Gianturco, a due passi da Piazza Garibaldi, snodo del traffico cittadino e di quello ferroviario. L'insediamento occupa diverse migliaia di metri quadrati includendo una grossa struttura abbandonata che, fino a qualche tempo fa, era la sede di una delle più importanti emittenti televisive campane. E che ora è appannaggio di un gruppo nutrito di rom. Forse decine (probabilmente centinaia) di abusivi che si sono deliberatamente appropriati di uno spazio in rovina a cui sarebbe stato auspicabile un altro genere di fruizione.

Dall'esterno, il campo sembra una sorta di fortezza bellica dismessa, delimitata lungo tutto il perimetro da una solida muraglia in cemento che ripara dallo sguardo indiscreto degli sconosciuti e occulta artatamente lo svolgimento di attività illecite. E loro, i nomadi, se ne stanno lì dentro asserragliati, con le sentinelle di vedetta al cancello di ingresso per segnalare la presenza di eventuali "intrusi". Perché quel posto, ormai, per un atto di chiara appropriazione indebita, è diventato un terreno di loro proprietà. Intanto, tutt'attorno al "bastione" l'aria diventa sempre più greve e irrespirabile: fanno roghi tossici, da mattina a sera.

Quintali di rifiuti fatti bruciare a cielo aperto, 24 ore su 24, per estrarre rame da rivendere sul mercato nero. Colonne di fumo chilometriche che anneriscono le facciate dei palazzi circostanti, quelli in cui vivono persone dignitose, col naso tappato per non inalare l'odore fetido della gomma squagliata. Ogni santo giorno. Il livello di tolleranza dei residenti è arrivato allo stremo, così come le forze di battagliare contro l'amministrazione De Magistris, miope al disastro ambientale e alla incolumità dei suoi cittadini. È da più di un anno e mezzo che il campo è lì ed è da più di un anno e mezzo che i locali denunciano la situazione. Finora, nessuno ha mosso un dito per aiutarli.

"Di questo problema sembrano essersi disinteressati tutti, – afferma il portavoce di Identità Meridionale Giuseppe Alviti nella testimonianza raccolta da Il Mattinoa cominciare dalle istituzioni che avrebbero il dovere di ascoltare le rimostranze dei cittadini, costretti a vivere a due passi dai roghi tossici appiccati giorno e notte". Ma non è tutto.

Come se la situazione non fosse già grave, al problema dei rifiuti dati alle fiamme, si aggiungono gli incessanti schiamazzi e "la pessima abitudine che hanno alcuni rom di usare le aree verdi per espletare i loro bisogni fisiologici sia per dedicarsi agli atti sessuali", continua Alviti.

Difficile districarsi in questo contesto di forte degrado e trovare una soluzione definitiva al problema.

Di certo però, l'atteggiamento laconico dell'amministrazione non aiuta: "Le istituzioni decidano di ascoltare questo ennesimo appello - conclude il portavoce di Identità Meridionale – Il rischio sempre più concreto è quello di vedere aumentare la rabbia dei cittadini che sono stanchi, stanchi di vivere in queste condizioni".

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