A Napoli diminuisce la raccolta differenziata e la Campania può vantare il record dei rifiuti esportati fuori dai confini regionali. Record a livello nazionale. L’inchiesta, partita tra Napoli e Caserta, ha portato ad arresti per alcuni bandi risultati truccati nel settore dei rifiuti.
Il calo a Napoli
Nel 2020 la città partenopea aveva fatto registrare un calo di 1,7 punti rispetto all’anno precedente per quanto riguarda la percentuale di raccolta differenziata: andando dal 36,2% al 34,5%. Questo è quanto emerso dal rapporto rifiuti urbani Ispra2021 effettuato dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. Confrontando i numeri si può vedere che in Italia la percentuale di raccolta differenziata si allinea al 63% della produzione nazionale, dove la crescita è di 1,8 punti rispetto al 2019. Per l’anno 2020 si nota che tutte le macro aree geografiche mostrano aumenti nelle percentuali di raccolta differenziata. Già era previsto per legge il raggiungimento del 65% di differenziata, traguardo ben lontano per ciò che concerne Napoli. Il problema per la regione è che mancano gli impianti di smaltimento adeguati.
Secondo quanto riportato nel rapporto Ispra, a livello nazionale nel 2020 sono state esportate 581mila tonnellate di rifiuti urbani, e ne sono state importate 237 mila. Guarda caso le due regioni che esportano la maggiore quantità di rifiuti sono la Campania e il Lazio. Ricordiamo che Roma è alle prese con l’emergenza rifiuti e con la promessa del sindaco Roberto Gualtieri di ripulire la Capitale entro l’anno. Detto questo, la raccolta differenziata in queste due regioni non riesce proprio a partire. In Campania mancano siti dove trattare la frazione organica, c’è infatti solo un impianto pubblico in funzione a Salerno, e nessuno a Napoli.
Risultati nel 2023
Come riportato da Repubblica è stato approvato un progetto per far nascere il primo bio- digestore nella zona orientale, e sarebbero anche in previsione altri due impianti di compostaggio in città. La Regione ha stanziato 250 milioni per un totale di 15 impianti di compostaggio. L’operazione è in corso dal 2016 e in teoria i risultati dovrebbero arrivare nel 2023. Proprio per quell’anno la giunta De Luca vorrebbe riuscire a completare il ciclo integrato dei rifiuti, ridurre le esportazioni all'estero e dire addio alla multa che ci ha rifilato Bruxelles nel 2015. Sono 120mila gli euro che quotidianamente lo Stato sborsa rifacendosi sulla Regione. Sono già 239 i milioni di euro che abbiamo versato in sei anni.
Il rifiuto che viene maggiormente esportato dalla Campania è l’abbigliamento secondo quanto emerso dal rapporto Ispra. Nella giornata di ieri la Direzione distrettuale antimafia ha effettuato un blitz tra Napoli e Caserta a riguardo di "bandi di gara per i rifiuti aggiustati". Sono tanti i Comuni delle province di Caserta e Napoli che sono stati passati sotto la lente d’ingrandimento portando in rilievo diversi appalti aggiudicati all'imprenditore Carlo Savoia, che da anni opera nel settore dei rifiuti.
Savoia è stato arrestato. Indagato anche il sindaco dem di Caserta Carlo Marino. Mentre ai domiciliari è finito Antonio Raiano, il sindaco di Curti, comune in provincia di Caserta, insieme ad altri funzionari pubblici.Segui già la pagina di Napoli de ilGiornale.it?
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