Napoli in festa: si ripete il miracolo di San Gennaro

L’atteso miracolo è avvenuto alle 9,27. L’annuncio dell'arcivescovo di Napoli don Mimmo Battaglia. Molti i fedeli presenti nel Duomo, tra cui diversi rappresentati delle istituzioni

Napoli in festa: si ripete il miracolo di San Gennaro

I napoletani possono tirare un sospiro di sollievo. Il tanto atteso miracolo di San Gennaro si è verificato. Alle ore 9,27 l'arcivescovo di Napoli don Mimmo Battaglia ha annunciato ai fedeli presenti nel Duomo l'avvenuta liquefazione del sangue del Santo patrono.

"Il segno del sangue, ancora una volta". Sono queste le poche ma attese parole pronunciate dall'arcivescovo subito dopo l’avvenuto miracolo. Il sangue è apparso liquido già nel momento in cui l'ampolla è stata presa dalla cassaforte nella Cappella del Tesoro di San Gennaro in cui è custodita.

"Oggi il vescovo Gennaro, il segno del suo sangue versato per amore di Cristo e dei fratelli, ci dice che il bene, la bellezza, la bontà sono e saranno sempre vittoriose. Questo è il senso di questo sangue che, unito al sangue versato da Cristo e a quello di tutti martiri di ogni luogo e di ogni tempo, è testimonianza viva che l'amore vince sempre", ha affermato don Battaglia nel corso della sua omelia aggiungendo che "poco importa, fratelli e sorelle mie, che il sangue si sciolga o meno: non riduciamo mai questa celebrazione a un oracolo da consultare".

Secondo l’arcivescovo ciò che "importa davvero al Signore, ciò che ci chiede con forza il nostro vescovo e martire Gennaro è l'impegno quotidiano a scommettere sull'amore, a sciogliere i grumi dell'egoismo, a rompere le solide dighe che trattengono il bene lasciando che la linfa dell'amore, come il sangue, scorra nelle vene del corpo di questa città, fino all'ultimo capillare, donando a tutti speranza, fiducia, possibilità di riscatto e novità di vita".

L'annuncio, come da tradizione, è stato accompagnato dallo sventolio di un fazzoletto bianco da parte di un membro delegato della Deputazione di San Gennaro e dall'applauso scrosciante dei tanti fedeli accorsi nel Duomo. Questi ultimi sono giunti nel luogo di culto fin dalle prime ore del mattino. Un atteso ritorno alla normalità dopo due anni in cui l'accesso alla chiesa era stato limitato a causa delle restrizioni per contenere i contagi Covid-19: quest'anno, infatti, l'ingresso per assistere alle celebrazioni del Santo Patrono si sono svolte senza limitazioni.

Tutti i posti a sedere sono stati occupati. I fedeli hanno dovuto sistemarsi in piedi anche nelle navate laterali della chiesa. Presenti nel Duomo anche diversi esponenti politici tra cui il ministro della Cultura Dario Franceschini, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il vicepresidente della Camera Ettore Rosato. Nella chiesa non mancavano anche rappresentanti delle istituzioni locali come il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, e il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, e quelli delle forze dell'ordine, a partire dal prefetto Claudio Palomba.

Il verificarsi del "miracolo" è considerato dai napoletani come segno di buon auspicio per la città. Non va dimenticato, però, che il miracolo avviene tre volte l'anno.

Il primo, quello principale, è il 19 settembre, giorno del Santo patrono e coincide con la liquefazione del sangue su una pietra custodita nel vicino comune di Pozzuoli, che la tradizione vuole sia quella sulla quale il martire sia stato decapitato. Vi è, poi, quello del sabato che precede la prima domenica di maggio con la processione delle reliquie e del busto lungo le strade limitrofe alla cattedrale e, infine, il miracolo del 16 dicembre.

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