Napoli, rifiuti in strada ma Asia si difende: "Nessuna emergenza"

Maria De Marco, presidente del cda di Asia: "Non si tiene conto che l'azienda ha carenze strutturali storiche e che il Covid ha decimato il personale"

Napoli, rifiuti in strada ma Asia si difende: "Nessuna emergenza"

Rifiuti tra le strade di Napoli ci sono. Impossibile non notarli. E non solo in periferia. Nei giorni scorsi, infatti, cumuli non raccolti si segnalavano in diverse aree della città, anche nelle zone centrali come piazza Municipio, proprio a pochi passi da Palazzo San Giacomo sede dell’amministrazione comunale, a Posillipo e al Vomero.

Quello della spazzatura sembra un incubo senza fine per i partenopei che hanno già dovuto vivere la profonda crisi di oltre una decina di anni fa. La situazione difficile di oggi sarebbe legata in modo diretto al Covid. Come ha già evidenziato Repubblica, sarebbero circa 400, gli operatori assenti tra contagi e quarantene fiduciarie.

Ovviamente meno lavoratori ci sono e più le difficoltà dell’Asìa, la società controllata e coordinata dal Comune della città partenopea incaricata della gestione dei rifiuti e dell'espletamento dei servizi di nettezza urbana, aumentano. E di molto.

È su questo punto che ha provato a difendersi Maria De Marco, presidente del Consiglio d'amministrazione di Asia, che in una intervista rilasciata a Napoli Today ha spiegato: "Lo dico da napoletana: a Napoli non c'è nessuna emergenza rifiuti". Per la De Marco quella che "stiamo vivendo una crisi passeggera ma non possiamo parlare di emergenza. Le critiche che ci rivolgono non tengono conto che l'Azienda ha carenze strutturali storiche e che il Covid ha decimato il personale. In queste condizioni, le squadre non possono uscire in numero massiccio e la spazzatura si accumula".

Questa è la causa. Bene che sia stata individuata. Ai napoletani servono, però, risposte. Nei giorni scorsi i marciapiedi in alcune aree della città sono stati invasi dall'indifferenziato, da ingombranti, carta e plastica. Problema anche potenzialmente di salute perché in alcuni casi dai cumuli, più o meno grandi, si alzava del cattivo odore.

Il lavoro dell’Asìa sta procedendo. Ma esistono alcune difficoltà. "Abbiamo più difficoltà nell'area orientale e a Pianura, dove resiste il fenomeno di sversamenti illeciti. Ma anche all'Arenella, un quartiere più centrale, si è accumulata l'immondizia", ha aggiunto la De Marco spiegando che “non ci sono grandi tragedie in corso". Tragedie no ma disagi sì.

Napoli non dispone di impianti per lo smaltimento. Un piccolo intoppo, quindi, potrebbe causare un effetto a catena. Con le conseguenze ben immaginabili. L'amministrazione vorrebbe realizzare un biodigestore, evoluzione di un sito di compostaggio, a Ponticelli. Ma la cittadinanza. "Le persone sono scottate da quanto abbiamo vissuto nel 2008", ha affermato la De Marco. Quest’ultima ha aggiunto che bisogna intervenire attraverso una corretta informazione: "È compito del Comune è quello di spiegare che si tratta della migliore soluzione, che dobbiamo guardare alla spazzatura come una risorsa, che è una strada ecologica. E magari si potrebbero inserire comitati di cittadini nella gestione degli impianti".

Altre difficoltà riguardano la raccolta della frazione organica che in diverse aree di Napoli si attesta su livelli bassi. Anche su questa delicata questione la De Marco ha provato a difendersi: "Quando sono arrivata, nel 2019, c'era stata la crisi dell'umido. L'azienda ritirò tutti i cassonetti perché quello che veniva trovato all'interno era contaminato da altri rifiuti e quindi era anti-economico lavorarlo. Poi, la carenza di personale ha reso difficile la redistribuzione dei cassonetti e la raccolta, ma allo stesso tempo abbiamo iniziato il porta a porta a Secondigliano e fatto diverse sperimentazioni”.

Il presidente del cda di Asia ha cercato di guardare al bicchiere mezzo pieno: "Sembriamo carenti su questo aspetto, ma serviamo il 50 per cento della città. Il resto dei cittadini può darci una mano con la differenziata nelle campane".

L’esperienza della De Marco potrebbe non durare ancora a lungo. Quest’ultima ha rimesso il mandato, ricevuto nel 2019 dall’ex sindaco Luigi de Magistris, nelle mani dell’attuale primo cittadino Gaetano Manfredi:"Siamo a scadenza naturale dell'incarico e questo gesto rappresenta una prassi.

È giusto che l'Amministrazione faccia le sue scelte". La gestione dell’Asia potrebbe anche cambiare. Ma ai napoletani interessa poco chi sarà il successore della De Marco. A loro interessa soprattutto vivere in una città pulita.

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