È indagata con l’accusa di aver abusato sessualmente di una minorenne. A finire nei guai è una maestra che insegna in una scuola di Napoli, la quale avrebbe approfittato di una bambina che, all’epoca dei fatti, aveva appena 10 anni. La storia su cui la procura della Repubblica ha aperto un’inchiesta è raccapricciante. Le presunte violenze si sarebbero consumate a casa della piccola, poiché l’insegnante le impartiva lezioni fuori dall’orario scolastico. La donna aveva un rapporto di amicizia con i genitori della bambina e godeva della loro fiducia. Spesso la maestra restava da sola con l’alunna, anche nelle ore serali, momenti in cui si sarebbero verificati gli episodi di violenza.
A confermare gli abusi sessuali sarebbe stata la stessa bimba che è stata interrogata dai giudici. I familiari si erano accorti già da diverso tempo che la piccola accusava alcuni disturbi. In particolare soffriva d’insonnia, ma i genitori avevano sottovalutato questo segnale, sintomo di una grave sofferenza interiore. La situazione è precipitata la scorsa estate, quando l’intero nucleo familiare ha lasciato la città per andare in vacanza. Al mare la bambina ha confidato tutto ai genitori, i quali hanno immediatamente denunciato l’accaduto alle forze dell’ordine.
“Nostra figlia – hanno dichiarato il padre e la madre della piccola al Corriere del Mezzogiorno – ci ha spiegato in lacrime e singhiozzi che l'insegnante, durante le sere in cui non c'eravamo e rimanevano sole nella cameretta, le toccava le parti intime perché le diceva che le voleva troppo bene”. I dettagli sono atroci. La bimba ha confessato tra le lacrime che la maestra le avrebbe scoperto il seno e le altre parti intime e le avrebbe palpeggiate in più occasioni. Come se non bastasse, avrebbe preteso di essere baciata sulla bocca. Gli abusi si sarebbero ripetuti per un lungo periodo, perlomeno da settembre 2020 a maggio 2021.
In attesa del processo l’insegnante è ancora al proprio posto, nonostante i legali dei genitori della piccola abbiano informato ufficialmente la dirigente scolastica della scuola dove la donna presta servizio. Da parte sua, la preside afferma di non aver mai ricevuto la pec e di non essere a conoscenza delle indagini.
In più, i familiari della vittima dei presunti abusi avrebbero anche subito una truffa dalla maestra, che non avrebbe restituito una grossa somma di denaro prestata in precedenza dalla mamma della bambina.
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