Pazienti morti in ospedale ritornavano in vita per 500 euro: il business della camorra

Il San Giovanni Bosco di Napoli era diventato un luogo di riferimento per il clan Contini, che controllava ogni cosa, anche le diverse organizzazioni sindacali

Pazienti morti in ospedale ritornavano in vita per 500 euro: il business della camorra

Bastavano 500 euro per far “resuscitare” il morto in ospedale che tornando vivo poteva essere dimesso facilmente superando le lungaggini burocratiche. All’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli comandava la camorra con il clan Contini, che lucrava anche sui decessi dei pazienti. Un “servizio”, quello offerto dall’organizzazione criminale che garantiva altri introiti ai camorristi e permetteva ai familiari del defunto di portare subito a casa la salma in ambulanza, senza aspettare troppo tempo.

Il nosocomio era diventato un luogo di riferimento per il clan Contini, che controllava ogni cosa, anche le diverse organizzazioni sindacali. Gli uomini del sodalizio criminale riuscivano a modificare la documentazione dei pazienti ricoverati al San Giovanni Bosco, facendo risultare ancora vivi quelli che invece erano deceduti. La legge prevede che, nel caso una persona muoia in ospedale, il corpo non possa essere spostato se non con una procedura ad hoc.

Ma se con documenti falsi si attestava che il paziente era ancora vivo, non c'erano più ostacoli, il paziente poteva essere dimesso normalmente e quindi il corpo veniva

trasportato a casa con un'ambulanza. Il servizio costava 500 euro, ovviamente in nero. La scoperta è stata effettuata dalle forze dell'ordine, dopo un indagine durata mesi. Ora sono diverse le persone indagate.

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