La condanna per lo choccante striscione dei tifosi veronesi esposto fuori lo stadio Bentegodi prima della partita di calcio Verona-Napoli è stata unanime. Tutti in Italia si sono indignati per quel messaggio che istiga all’odio e alla violenza, condito, come sempre, dai cori razzisti nei confronti dei napoletani e dei calciatori di colore della squadra partenopea, un classico delle gare tra la formazione scaligera e gli azzurri. Ma questa volta si è oltrepassato il limite, con lo striscione che riportava le bandiere di Russa e Ucraina, oltre alle coordinate geografiche della città di Napoli. Un chiaro invito a bombardare la città del Vesuvio da parte di un gruppo di ultras veronesi.
Il giorno dopo c’è solo sdegno per questo gesto vigliacco e deprimente. Tra i primi a intervenire è stato il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, il quale ha scritto su Twitter: “Lo sport non deve mai incitare alla guerra. Lo striscione non offende solo Napoli, ma l'intero popolo ucraino. Rispondiamo con la forza della ragione e della fratellanza alla stupidità e all'odio”. Sulla stessa lunghezza d’onda lo scrittore Maurizio De Giovanni che ha sottolineato sui social network come oramai si è andati oltre la discriminazione e il razzismo. Anche l’allenatore del Napoli, Luciano Spalletti, è intervenuto per stigmatizzare l’increscioso episodio. “Ora basta - ha dichiarato a la Repubblica il mister – il calcio deve bandire per sempre questi personaggi dagli stadi, che dovrebbero essere dei luoghi di aggregazione, festa. Ce l'ho pure con i nostri sostenitori, non solo con quelli avversari”.
Ma anche dal nord fanno sentire la loro voce le istituzioni e il club scaligero. “Siamo contrari a ogni forma di violenza – hanno sottolineato sui social i dirigenti del Verona – e condanniamo questi atteggiamenti”.
Hanno preso le distanze dei tifosi gialloblu anche il sindaco di Verona, Federico Sboarina, che però ha chiesto di non infangare un’intera città, il presidente del Veneto, Luca Zaia, e il leader della Lega, Matteo Salvini. La Fgci, intanto, ha aperto un’inchiesta per scovare e punire coloro che hanno preparato e affisso lo striscione incriminato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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