Riciclavano auto rubate e le vendevano su internet

Acquistavano modelli incidentati delle auto che dovevano "ripulire" e riscrivevano telai e centraline. In quattro finiscono nei guai nel Napoletano

Riciclavano auto rubate e le vendevano su internet

Riciclavano auto rubate e le vendevano su internet, in quattro finiscono nei guai nel Napoletano. Incastrati dall’inchiesta dei carabinieri della stazione di Pompei, diretti dai magistrati della Procura della Repubblica di Torre Annunziata. Gli investigatori hanno ricostruito le attività illecite del presunto sodalizio che si sarebbe occupato di “ripulire” automobili di dubbia provenienza e di piazzarle ad acquirenti ignari, truffandoli.

Stando a quanto è stato scoperto dagli inquirenti, nel gruppo c’erano ruoli ben definiti. Due degli indagati, infatti, si sarebbero occupati di reperire le macchine e, contemporaneamente, acquistavano auto incidentate degli stessi modelli. Qui sarebbero entrati in gioco gli altri due indagati, insieme a cui procedevano all’assemblaggio delle parti e, soprattutto, alla ripunzonatura dei telai e alla riprogrammazione delle centraline elettriche.

Così “ripuliti”, i veicoli venivano offerti su internet e tutte le formalità dell’acquisto e della vendita venivano risolte da uno degli indagati che risultava titolare fittizio di una ditta individuale dedita proprio alla compravendita di autovetture. Era lui che otteneva il denaro dagli acquirenti, ignari di tutti gli escamotage, e a dividerlo tra i “soci”. Gli escamotage, però, sono stati scoperti grazie ai rilievi tecnici sulle macchine che, dopo il sequestro, sono state restituite ai legittimi proprietari.

Per due delle persone ritenute coinvolte negli affari del sodalizio è scattata la misura della custodia cautelare in carcere. Gli altri due indagati, invece, sono stati raggiungi dalla misura del divieto di dimora sul territorio della Campania.

Sono tutti accusati, a vario titolo e

nelle diverse posizioni, di associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione di auto rubate e truffa ai danni degli acquirenti che erano completamente all’oscuro del fatto di aver acquistato auto di provenienza oscura.

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