La rivolta dei familiari e dei detenuti del carcere di Poggioreale: protestano per il decreto Coronavirus

Devastati quattro padiglioni, con danni per milioni di euro e ferite 40 persone, quasi tutti agenti della polizia penitenziaria

La rivolta dei familiari e dei detenuti del carcere di Poggioreale: protestano per il decreto Coronavirus

I provvedimenti per tenere sotto controllo l’emergenza riguardante l’epidemia del Coronavirus non risparmiano neanche il carcere. Nella giornata di ieri, in seguito alla decisione di sospendere i colloqui all’interno della casa circondariale di Poggioreale, per evitare contatti e quindi eventuali contagi, i detenuti hanno dato vita una protesta prendendo d’assalto e vandalizzando la struttura carceraria, devastando 4 padiglioni, con danni per milioni di euro e provocando il ferimento di 40 persone, quasi tutti agenti della polizia penitenziaria, mentre i parenti all’esterno hanno bloccato un’intera strada supportando la protesta.

Al consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli sono giunte, attraverso dei cittadini, delle immagini girate con il supporto di uno smartphone all’interno di una cella carceraria, dove due detenuti danno vita ad una protesta battendo vari oggetti contro la porta della cella e inveendo duramente e volgarmente contro le guardie.

Il componente della commissione Sanità ha bollato duramente l’accaduto: “Abbiamo segnalato ed inviato i video alle autorità per accertarsi in che carcere siano stati girati – ha spiegato Borrelli – potrebbe trattarsi di Poggioreale ma anche di altre carceri, e di come sia stato possibile l’introduzione di un cellullare all’interno delle celle; è un fatto gravissimo. La sospensione dei colloqui è un provvedimento dovuto che serve a tutelare l’incolumità stessa dei detenuti ed invece questi criminali con la loro protesta animalesca hanno messo a repentaglio la loro sicurezza e quella di tutti coloro che operano all’interno della struttura”.

Il consigliere regionale ha continuato: “Hanno voluto approfittare di una situazione d’emergenza sanitaria per chiedere l’indulto, per sfuggire alle loro condanne e alle loro responsabilità dimostrando però di voler perseguire la strada della criminalità e dell’illegalità, creando ingenti danni, mettendo a rischio la vita degli agenti e quella degli altri detenuti. Se fossero stati messi in libertà come avrebbero ridotto la città? Ora bisognerà prendere provvedimenti drastici su quanto è accaduto perché è inaccettabile”.

I familiari dei detenuti del carcere di Poggioreale, invece, stanno continuando la loro protesta all’esterno della casa circondariale, paralizzando l’intero quartiere. Dopo lo stop ai colloqui all’interno del carcere napoletano, come provvedimento per evitare un probabile contagio da Coronavirus, c’è stata una rivolta dei detenuti, che hanno preso d’assalto l’edificio, e dei i loro familiari, che hanno bloccato il traffico di via Poggioreale, per chiedere l’indulto per i condannati.

La protesta dei familiari dei carcerati prosegue ad oltranza, come dimostrano anche delle immagini inviate da diversi cittadini al consigliere regionale Borrelli. Dopo aver creato una catena umana all’altezza dell’ingresso principale del carcere di Poggioreale i parenti dei detenuti hanno bloccato la viabilità della strada.

“È una protesta – ha concluso Borrelli – che non ha alcuna ragione d’essere perché non si può approfittare di un evento drammatico come l’emergenza sanitaria che stiamo affrontando per sfuggire alle proprie responsabilità e alle condanne.

Questa manifestazione messa in piedi dai familiari dei detenuti è un grave atto criminale che crea enormi disagi alla cittadinanza, si sta paralizzando una città senza alcun valido motivo. Le forze dell’ordine devo intervenire e mettere fine ai disordini”.

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