Avrebbero sottratto indebitamente il carburante destinato ai mezzi della società di igiene urbana di Napoli per rivenderlo al mercato nero. Le indagini della Guardia di Finanza hanno portato alla denuncia di quattordici persone accusate di aver messo su una presunta truffa ai danni della partecipata pubblica.
L’inchiesta è stata condotta dai finanzieri del secondo nucleo operativo metropolitano, inquadrati nel primo gruppo di Napoli sotto il coordinamento dei magistrati della seconda sezione della Procura della Repubblica napoletana. Dalle indagini sarebbero emersi elementi tali da far ipotizzare agli investigatori l’esistenza di una vera e propria organizzazione. Il presunto "gruppo" avrebbe fatto capo a un imprenditore locale e si sarebbe avvalso della “collaborazione” di alcuni dipendenti dell’Asia. Stando alle risultanze dell’inchiesta, il gasolio sarebbe stato sottratto dagli automezzi Asia e quindi stoccato all’interno di appositi contenitori grazie alla compiacenza di alcune stazioni di servizio cittadine.
Queste avrebbero poi certificato l’avvenuta erogazione con l'emissione di alcune cedole. Questi documenti però, secondo quanto sarebbe stato appurato dagli inquirenti, attestavano, in maniera ritenuta fasulla dagli investigatori, l’utilizzo del carburante negli automezzi compattatori, quelli destinati alla “prima linea” ossia alla raccolta dei rifiuti e allo spazzamento. A quel punto sarebbero entrati in scena i dipendenti ritenuti “infedeli” dai finanzieri. Questi sono accusati di aver falsificato i fogli di uscita degli automezzi, insieme alle schede carburante e ai fogli di presenza. Quindi, secondo le accuse, anche grazie a questo escamotage, si sarebbero spartiti l’incasso della vendita del gasolio insieme ai titolari delle stazioni di servizio coinvolte nell’inchiesta.
Ingenti i danni che sarebbero stati inferti ai conti dell’azienda, che sono stati quantificati dagli investigatori in una somma vicina al milione di euro. Quattordici persone sono state denunciate dai militari della Guardia di Finanza del comando provinciale di Napoli.
Durante le fasi dell’inchiesta sono inoltre finiti sotto sequestro due autocompattatori che sarebbero stati interessati dai “prelievi”, insieme a un distributore stradale insieme agli apparecchi e ai contenitori che sarebbero stati utilizzati per sottrarre il carburante dai mezzi Asia.Segui già la pagina di Napoli de ilGiornale.it?
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