Un futuro più roseo attende la Terra dei Fuochi, il territorio compreso tra la provincia di Napoli e l'area sud-occidentale della provincia di Caserta interessato dal fenomeno delle discariche abusive e dell'abbandono incontrollato di rifiuti urbani e speciali, associato alla combustione illegale degli stessi.
Dopo tanti anni di degrado e di disastri ambientali, questa martoriata area del nostro Paese sarà finalmente recuperata e rilanciata. Con grande soddisfazione della popolazione locale che ha vissuto per troppi anni in lungo incubo. Dal corridoio ecologico dei Regi Lagni alle piscine comunali di Castel Volturno e Lusciano, dal recupero di spazi verdi e immobili storici ad Aversa ai piani di sistemazione idrogeologica e riqualificazione di scuole, ville comunali, beni confiscati e altre aree abbandonate. Sono questi alcuni dei 67 ambiziosi progetti di rilancio finanziati dal ministero per il Sud e la Coesione Territoriale nell'ambito del Cis, il Contratto istituzionale di sviluppo, firmato nella giornata di ieri nella parrocchia di San Paolo Apostolo di Caivano, alla presenza del parroco don Maurizio Patriciello, dal ministro Mara Carfagna e dai sindaci dei 52 comuni delle province di Napoli e Caserta.
Il nome del Cis, sottoscritto anche dai ministeri dell'Economia e delle Finanze, dello Sviluppo economico, delle Infrastrutture della Mobilità sostenibili, della Cultura, del Turismo e della Transizione ecologica e dalla Regione Campania, è già un programma: "Dalla Terra dei Fuochi al Giardino d'Europa".
Una vera impresa non solo organizzativa ma anche di natura economica. Lo sforzo per il piano è di non poco conto: sono 200 i milioni di euro stanziati per far rifiorire questo territorio. "I cittadini della Terra dei Fuochi hanno pagato un prezzo altissimo, per anni, all'assenza dello Stato e ora lo Stato deve risarcire il debito, senza ulteriori ritardi e con iniziative all'altezza", ha spiegato la Carfagna.
Parola mantenuta quella del ministro. Era lo scorso 6 agosto quando l’esponente di Forza Italia propose la costituzione del Cis per favorire la realizzazione di progetti e investimenti mirati a rilanciare il territorio che attraversa 66 Comuni. Non solo parole. Perché i bei propositi si sono trasformati presto in fatti. "È un'opera enorme che noi abbiamo ereditato dalla storia e che abbiamo sciupato negli anni, abbandonandola al degrado e all'illegalità", ha spiegato la Carfagna. "Noi stanziamo 40 milioni di euro per finanziare la progettazione e la realizzazione del primo lotto di interventi- ha aggiunto-. Immaginiamo già una grande gara europea aperta agli studi di architettura del paesaggio e rurale, una gara che servirà per selezionare azioni di bonifica e riqualificazione di un territorio che si estende per oltre 450 chilometri che oggi è in preda a degrado e illegalità, e che vogliamo restituire alla qualità della vita dei cittadini, al turismo ma anche all'agricoltura sana, sostenibile e pulita. Puntiamo a recuperare i Regi Lagni e a trasformarli nel "Giardino d'Europa", il più importante parco fluviale del Continente”.
I progetti sono tanti e riguardano un po’ tutto il territorio. Vi sono, ad esempio, quelli da realizzare nei comuni di Cancello Arnone , Giugliano e Santa Maria Capua Vetere. Altrettanto importanti nell’ottica di rilancio del territorio sono quelli legati proprio alla riqualificazione dei Regi Lagni: previsti piani per rilanciare la viabilità rurale a Casal di Principe, il primo lotto della rigenerazione delle strade di collegamento e la realizzazione di una pista ciclabile tra la Reggia di Carditello e la Balzana (bene confiscato al clan dei Casalesi situato nel comune di Santa Maria La Fossa) e la realizzazione dei percorsi e degli itinerari rurali storici del "Parco agricolo delle Quadre dell'Ager Campanus" a Marcianise.
Altri fondi saranno stanziati per far sì che l’Agenzia Area Nolana realizzi un sistema avanzato di monitoraggio ambientale e di previsione dei rischi. Inoltre 2,5 milioni di euro saranno destinati alla creazione di un incubatore in grado di offrire assistenza tecnica, accompagnamento e valutazione di progetti e iniziative di rigenerazione urbana e innovazione sociale, con l'intento di creare un centro di competenze per studenti, imprenditori e operatori del Terzo Settore e favorire nuove opportunità di lavoro e sviluppo economico. L’iniziativa è stata promossa da don Patriciello, prete simbolo della lotta alla Terra dei fuochi, e presentata dal Comune di Caivano.
"La speranza per Caivano e il Parco Verde stasera ha un volto: si chiama Mara Carfagna. Mi sembra che questo contratto istituzionale di sviluppo sia qualcosa di concreto. Ed è importante che qualcosa di bello nasca qui. Speriamo solo che tutti i progetti vengano attuati", ha affermato un entusiasta don Patriciello. Il coraggioso e combattivo prete, però, è anche realista. "I cittadini ora vogliono fatti concreti", ha spiegato il don che ha aggiunto come "se non si toglie la droga da Parco Verde sarà difficile dare sviluppo al territorio; il lavoro è la priorità e poi c'è il risanamento ambientale: qui si muore troppo di cancro, e durante la pandemia le cose sono peggiorate per la difficoltà di accedere cure oncologiche".
Per una volta il bagliore che rischiara questo territorio non è quella di un rogo tossico ma il fuoco della volontà di porre fine ad un incubo durato a lungo. La luce del bene che prova a vincere sull'oscurità del male.
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