Terrore al Cardarelli: paziente con il Covid tenta di dar fuoco al pronto soccorso

Doppio grave episodio di violenza da parte di un paziente al Cardarelli. Dopo il primo insano gesto, l’uomo ha anche minacciato di tagliarsi la gola con un pezzo di vetro

Terrore al Cardarelli: paziente con il Covid tenta di dar fuoco al pronto soccorso

Prima tenta di dare fuoco all’ospedale, poi minaccia il suicidio senza riuscirci. Quella di ieri è stata una giornata ad altissima tensione al Cardarelli di Napoli, il più grande nosocomio del Sud Italia. Il tutto a causa di un paziente, positivo al Covid, che in preda ad una sorta di delirio ha dato in escandescenza gettando nel panico le persone che si trovavano nella struttura.

La difficile giornata inizia poco dopo le 7 di mattina quando, come racconta Repubblica, un uomo sulla cinquantina arriva al padiglione di emergenza per essere sottoposto al tampone. Dopo pochi minuti giunge la risposta: il paziente ha il Covid, anche se in forma blanda. I sanitari, così, decidono di ricoverare l’uomo in un'area specifica dove, però, regna la promiscuità.

Una imposizione che non piace all’uomo che, secondo quanto riferisce un infermiere, avrebbe problemi di tossicodipendenza e disagio psichico. Il paziente si agita ed inizia ad inveire contro il personale. Non si sa come, l’uomo riesce ad uscire dall’ospedale. Una fuga momentanea. Il paziente, infatti, dopo essersi procurato una tanica di benzina ritorna nel nosocomio deciso a dare alle fiamme il pronto soccorso.

Per fortuna l’esagitato viene bloccato nel cortile dalle guardie giurate e da un'altra persona che gli strappa la tanica dalle mani. Solo a quel punto la tensione si placa. L’uomo, tranquillizzato, viene ricoverato in un'altra stanza, quella che il personale definisce "acquario": si tratta di un semplice luogo di passaggio, dove il paziente staziona momentaneamente in attesa della destinazione finale.

Intorno all’ora di pranzo la situazione precipita di nuovo. Al 50enne viene comunicato il trasferimento presso l’Ospedale del Mare. L’uomo rifiuta e, per la seconda volta, va in escandescenza. In maniera sorprendente esce di nuovo dall'ospedale. Un copione già visto. Solo che in questa occasione il paziente preleva una lastra di vetro con la quale minaccia di tagliarsi la gola.

Sul posto giungono due gazzelle dei carabinieri: i militari bloccano il 50enne e gli strappano dalle mani il vetro. Pericolo scampato ancora una volta. Nella concitazione del momento, però, l’esagitato si ferisce. Ricondotto all’interno del Cardarelli, il paziente viene curato, sedato e ricoverato in codice rosso. La lunga giornata di tensione termina intorno alle 15,30 quando l’uomo viene caricato in un’ambulanza per il Tso nella Psichiatria dell'Ospedale del Mare.

Una vicenda che poteva concludersi con un bilancio ben più grave. Un medico del Cardarelli, sconsolato, racconta al quotidiano la triste realtà: "D'altro canto, in certe condizioni, come dar torto a chi viene qui perché non sa più dove andare, e la nostra rimane l'ultima spiaggia? Si renda conto dell'assurdo: per separare i positivi dai negativi, c'è solo un diaframma di tela. Un separé virtuale che di certo non garantisce alcun isolamento".

Episodi di violenza contro medici ed infermieri a Napoli sono sempre più numerosi.

L’ultimo caso, il 33esimo come spiega su Facebook l’associazione "Nessuno tocchi Ippocrate", si è registrato all’ospedale Vecchio Pellegrini lo scorso 5 luglio: un uomo, stanco di attendere il proprio turno all'esterno del reparto Covid, ha iniziato a dare in escandescenze, finendo per colpire e sfasciare la porta interna in alluminio che delimita il reparto. L’uomo è stato fermato dai carabinieri: ora dovrà rispondere di danneggiamento aggravato.

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