Nasce dalla scienza l’uomo di Didou

Nasce dalla scienza l’uomo di Didou

Un uomo immobile, in silenzio, si concentra per controllare il proprio respiro. Intanto, nella sua mente, si agita un'idea destinata a farsi materia: il progetto di una scultura.
Quest'uomo è l'artista francese Marc Didou, che indaga il corpo umano partendo dalle sue tomografie a risonanza magnetica. Le immagini fornite da uno strumento d'analisi prettamente clinico diventano l'input per una creazione artistica, che fonde in una sincronia perfetta tecnologia e ispirazione.
Le sue opere non potevano di certo mancare alla kermesse del Festival della Scienza, che propone una mostra in doppia sede, al Museo di Sant'Agostino e alla Galleria Martini&Ronchetti (Via Roma 9), visitabile fino al 1° dicembre.
Le sculture di Didou - in ferro, bronzo, marmo, acciaio e legno- nascono da un lungo iter di progettazione. L'artista rielabora su carta le immagini fornite dalla risonanza magnetica, prima di iniziare la costruzione delle sezioni che andranno a comporre le sculture, spesso di dimensioni monumentali.
Lo scarto di una sezione rispetto all'altra determina il ritmo di queste opere dalla consistenza - paradossalmente - fluida, che rammenta le impercettibili vibrazioni delle immagini computerizzate.
Costruite come delle vere e proprie architetture, alcune opere di Didou - le più intriganti - necessitano dell'interazione dello spettatore per una lettura completa.
Ad un primo impatto, infatti, alcune sculture paiono totalmente astratte: enigmatiche strutture che si reggono su fragili equilibri, permeabili alla luce e all'atmosfera. Ma tra queste e lo spettatore c'è un piccolo specchio - concavo o convesso - ove, scrutando con attenzione, si ha una diversa e sorprendente visione della stessa opera. D'improvviso compare, grazie al fenomeno ottico dell'anamorfosi, un volto o un profilo, impossibile a vedersi senza l'ausilio dello specchio. Soltanto quest'elemento esterno riesce a rivelare l'identità delle sculture e nello stesso tempo a tradirla.

Cos'è dunque reale, la visione «ad occhio nudo» o quella restituita dalla superficie riflettente?
Le opere di Didou, figlie della contemporaneità, dialogano con gli antichi capolavori della collezione del Museo di Sant'Agostino, ove è presentato anche un video che mostra il metodo di lavoro dell'artista, accompagnato da tre postazioni PC che illustrano l'anamorfosi e i procedimenti di diagnostica per immagini.
Alla Galleria Martini&Ronchetti sono esposte opere in marmo e una ricca selezione di disegni preparatori, essenziali per comprendere il modus operandi e il valore dell'opera di Marc Didou.

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