"Navigar m’è dolce". Un successo

La campagna di Ucina. Da sei anni in giro per l’Italia a promuovere la nautica tra i giovanissimi. Migliaia di persone in darsena in attesa di salire per la prima volta su una vela o su una canoa

"Navigar m’è dolce". Un successo

La passione per la navigazione può sbocciare all’improvviso, anche in un piccolo bacino, mentre un amico o il papà segue divertito dalla riva un ragazzino, un po’ impaurito ma anche incredibilmente fiero di riuscire a veleggiare. E l’amore per le onde può essere pure trasmesso da un marito, che medita da qualche tempo segretamente l’acquisto di una barca, a una moglie convinta di soffrire il mal di mare. Questo e molto altro hanno imparato in sei anni in giro per l’Italia gli organizzatori di «Navigar m’è dolce», l’iniziativa Ucina per la promozione della nautica, che sta chiudendo proprio al Salone di Genova la sua edizione 2010. Nato dalla convinzione che sia ancora enorme in Italia il bacino di potenziali velisti e navigatori, il progetto è iniziato con incontri per avvicinare i più piccoli a questo mondo ed è oggi rivolto a tutti i neofiti che abbiano voglia di mettersi in gioco e di sperimentare qualcosa di nuovo. Si calcola che, solo in questi giorni sotto la Lanterna, saranno alla fine circa tremila le persone ad aver provato per la prima volta una canoa o un dinghy, e sono già migliaia i bambini e gli adulti che, sul mare o sui laghi, hanno approfittato sinora dell’opportunità offerta da «Navigar m’è dolce». Bastano, d’altronde, solo dai 15 ai 30 minuti per un assaggio nautico gratuito e si racconta, addirittura, di gente che, una volta scesa a terra, si sarebbe fiondata ad acquistare la prima barca. Alla Fiera di Genova, fino a domani, le possibilità per partecipare sono molte: si può remare e pagaiare, si può imparare a orzare e poggiare, e si può tentare una partitella di canoa-polo, tutto in una vera darsena sotto gli occhi vigili degli istruttori di Ucina. In un altro apposito spazio, inoltre, è possibile allenarsi con un simulatore a condurre una deriva. Si tratta insomma di una vera e propria alfabetizzazione nautica che il progetto porta avanti anche ad altissimo livello, attraverso, per esempio, una collaborazione pratica con la squadra velica dell’Università Bocconi di Milano.

C’è da sfatare d’altronde il luogo comune che vorrebbe i piaceri della navigazione riservati a un’élite di persone e Ucina, lavorando per questo, ha già portato «Navigar m’è dolce» non solo a tutte le ultime edizioni del Salone Nautico, ma anche in altre manifestazioni del settore e, con eventi ad hoc, a Rapallo, Stresa, Palermo, Peschiera del Garda e quest’anno a Como.

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