Serve un navigatore satellitare per orientarsi tra le migliaia di prodotti tipici italiani, offerti dalle regioni ai turisti e agli addetti ai lavori?
Pare di sì e mercoledì 24 febbraio a Roma sarà presentato appunto un database di oltre 4400 prodotti agroalimentari tradizionali delle regioni italiane, risultato di tre anni di lavoro.
Avverrà nel Convegno «Salviamo una montagna di sapori», promosso dall'Ente Italiano della Montagna (EIM), che si terrà nella Sala delle Conferenze di Palazzo Marini. Tra i relatori, ci saranno i ministri Raffaele Fitto (Rapporti con le Regioni) e Mariastella Gelmini (Istruzione, Università e Ricerca).
Con l'Applicazione WebGIS è possibile muoversi in questo servizio, uno dei punti qualificanti del progetto FIMONT, che mira a recuperare e valorizzare le produzioni tipiche della nostra penisola. Il database dei prodotti tradizionali si accompagna all'applicazione WebGIS, che permette la consultazione geografica di tutto ciò che è stato censito attraverso il computer.
Vuole essere un aiuto concreto per i produttori e per i turisti e permette la consultazione geografica di quasi 4500 prodotti tradizionali della montagna e non, censiti nell'ambito del progetto FIMONT - Metodi e sistemi per aumentare il valore aggiunto degli alimenti tradizionali ed a vocazione territoriale delle zone montane.
Si tratta di una ricerca che vuole realizzare metodi, strumenti e tecnologie per il recupero e la valorizzazione di produzioni tradizionali e tipiche per promuoverne lo sviluppo.
Accanto alla ricerca di un monumento o di un ristorante si può così consultare la rete per conoscere, acquistare ed apprezzare le peculiarità del territorio, soprattutto di tipo gastronomico.
L'idea, infatti, è di caratterizzare geograficamente, attraverso la creazione di mappe dinamiche, ogni singolo prodotto del territorio interessato.
Sono stati poi individuati cinque casi rappresentativi di cinque filiere alimentari, diversi per collocazione geografica e contesto socio-produttivo: Piante officinali della Valle Camonica, Toma della Valsesia, Pecora Sopravissana, Pane con le patate della Garfagnana, Noce di Montagna.
«Siamo solo all'inizio - commenta Massimo Romagnoli, Presidente EIM- di un lungo percorso, che punta alla valorizzazione delle attività tradizionali agricole di montagna e delle imprese agroalimentari. Come Ente desideriamo che la valorizzazione di un prodotto tradizionale possa 'catalizzare' processi di sviluppo di ampio respiro»
Al convegno sono relatori, oltre ai due ministri, Massimo Romagnoli e Anna Giorgi, rispettivamente Presidente e Direttore Generale EIM, Giacomo Elias (coordinatore scientifico progetto), Rosanna Farina (responsabile EIM del progetto e coordinatrice delle Unità Operative) e i referenti delle ricerche condotte all'interno dei cinque casi studio.
La ricerca ha fatto ricorso a competenze fortemente interdisciplinari; i partner coinvolti sono: l'Ente Italiano della Montagna, capofila, l'Istituto di Biologia Agro-ambientale e Forestale del Consiglio Nazionale delle Ricerche, il Dipartimento di Ingegneria Agraria dell'Università degli Studi di Milano, il Polo per la Qualificazione del Sistema Agroindustriale e la Fondazione IARD.
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