Violenze, sangue e feriti: ancora una rissa tra immigrati a Lampedusa

Sono continue le risse all'interno dell'hotspot di Lampedusa: nel weekend alcuni giovanissimi tunisini e ivoriani si sono affrontati con armi da taglio

Violenze, sangue e feriti: ancora una rissa tra immigrati a Lampedusa

Tra i problemi di sovraffollamento di Lampedusa ci sono anche, e soprattutto, quelli legati alla sicurezza nell'hotspot. Non è raro che all'interno della stessa vengano a crearsi risse tra appartenenti a diverse nazionalità, che quando va bene arrivano alle mani ma capita anche spuntino coltelli, com'è avvenuto nell'ultimo fine settimana. Stavolta ad affrontarsi sono stati alcuni giovani, ivoriani e tunisini, di età dichiarata 17 e 18 anni.

In tre, tutti ivoriani, sono finiti nel poliambulatorio dell'isola con ferite d'arma da taglio al volto e al torace ma senza gravi conseguenze, tanto che alcune ore dopo hanno potuto far tranquillamente rientro nella struttura senza un passaggio in ospedale. L'episodio è stato segnalato alle forze dell'ordine ma non si tratta certo di una novità per questo hotspot. Solo pochi giorni fa avevamo documentato, reperendo un video dalle chat degli stessi migranti, di un'altra rissa all'interno di quella stessa struttura. In que caso erano numerose le persone coinvolte e quello che colpì furono i commenti provenienti dal nord Africa, che fecero emergere la profonda disfida che esiste tra le diverse nazionalità che poi si incontrano a Lampedusa.

"I neri (subsahariani, ndr) vogliono distruggere il campo di accoglienza in Italia", scriveva qualcuno. E poi, ancora: "Queste sono le persone che non sanno cosa vogliono dalla vita". Anche in quel caso lo scontro fu tra tunisini e persone di altra nazionalità e pare che gli animi siano così accesi perché sono proprio i tunisini a gestire le partenze dalla Tunisia, chiedendo una percentuale sui convogli ai trafficanti. Le acredini che sussistono tra i migranti di varia nazionalità sono anche all'ordine della scelta di organizzare traversate con barconi organizzati su gruppi: è pressoché impossibile trovare su una stessa barca tunisini e sub-sahariani.

Abbiamo provato a fare qualche domanda ai nostri contatti per avere maggiori risposte in merito a queste risse ma, per il momento, non abbiamo ottenuto alcuna risposta.

Intanto è giunta notizia che alcuni ospiti dell'hotspot, per la precisione quindici, sono stati trasferiti nelle ultime ore con un volo charter da Lampedusa a Gorizia, dove verranno sistemati nel Cpr in attesa del rimpatrio nei Paesi di origine perché non aventi diritto di soggiorno e di permanenza nel nostro Paese.

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