Circa mille arrivi al giorno sull'isola di Lampedusa nel weekend di Pasqua: un flusso ininterrotto di sbarchi ha messo in difficoltà l'hotspot di Lampedusa, dove si è tornati a sfiorare le 2mila presenze a fronte di una capienza massima di 350 persone. Gli sbarchi sull'isola siciliana sono continuativi, le forze militari sono in costante allerta per il recupero dei barchini e in tanti arrivano in modo autonomo sulle nostre coste. Il sovraffollamento è causa di innumerevoli problemi all'interno della struttura, anche di sicurezza. Nelle chat dei migranti abbiamo intercettato un video che pare sia stato girato all'interno dell'hotspot la notte del 9 aprile, dove si mostra una maxi rissa che si è sviluppata tra gli ospiti presenti all'interno della struttura.
"Il sovraffollamento nei campi porta alle lotte. È triste... Domenica 9 aprile", si legge nel messaggio che accompagna questo video su Whatsapp. Certo, fa specie che nelle chat dei migranti e dei trafficanti ci si lamenti dei sovraffollamenti all'interno delle strutture che li accolgono in Italia. Ma è ancora più incredibile che dall'altra parte del Mediterraneo ci vengano a dare lezioni su come gestire l'emergenza da loro stesso stessi causata: "C'è chi muore prima di arrivare lì, altri non sanno perché ci sono arrivati, dopo aver urlato ovunque che i bianchi sono cattivi. Ora lo Stato italiano vuole a tutti i costi bloccare l'immigrazione nel suo Paese. Con questo tipo di atteggiamento avrà difficoltà ad espellere". Questa è parte della propaganda che si fa largo tra le chat del Nord Africa, soprattutto tra i migranti subsahariani in attesa di raggiungere l'Europa e, quindi, l'Italia.
Gli scontri all'interno dell'hotspot sono spesso fomentati dall'incontro tra diverse etnie in lotta tra loro, che hanno scambiato la struttura di accoglienza per un luogo in cui esercitare il proprio predominio. E, infatti, ecco che partono i j'accuse delle diverse fazioni: "I neri (subsahariani, ndr) vogliono distruggere il campo di accoglienza in Italia". Qualcuno, poi, fa notare che lo fanno "per urlare allo scandalo". E poi, ancora: "Queste sono le persone che non sanno cosa vogliono dalla vita".
C'è anche chi cerca di fare un'analisi più accurata, ovviamente dal proprio punto di vista: "A Lampedusa non ci sono molti tunisini, che parlano e basta perché lì c'è il carcere. Qui il nero (subsahariano, ndr) ha attaccato il souraka (il trafficante tunisino che gestisce le partenze, ndr)".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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