Allarme dell'Inps relativo a una truffa ai danni di cittadini ignari che, credendo di ricevere dei messaggi da parte dell'istituto nazionale di previdenza sociale, cadono nell'inganno.
La vasta tecnologia di cui disponiamo oggi ci espone inevitabilmente a ripetuti attacchi di malviventi intenzionati a ottenere dati sensibili e denaro via web. Email, social, messaggi Whatsapp, tutto viene utilizzato a tale scopo, ecco perché è fondamentale prestare sempre grande attenzione prima di rivelare informazioni riservate.
Attenzione alla truffa online, l'allarme dell'Inps
L'Ente previdenziale mette in allerta i cittadini, spiegando come il fenomeno del phishing sia ormai dilagante. Nelle mail inviate alle vittime ignare vengono spesso simulati messaggi che paiono proprio spediti da società, corrieri o addirittura istituti bancari. Adesso tocca all'Inps, che denuncia l'invio di email palesemente false in cui si parla di rimborsi e vengono richieste le coordinate bancarie.
Il modus operandi è sempre lo stesso: l'utente riceve una email in cui viene spiegato che l'Inps intende effettuare un accredito, o un rimborso. A quel punto vengono chiesti i dati personali e le coordinate bancarie, e si invita la vittima a cliccare su un determinato link. Seguendo tale procedura, infatti, sarà possibile ricevere l'accredito.
Le email truffaldine stanno circolando dal mese di gennaio. "Non siamo in grado di effettuare il bonifico perché ci risulta che i dati registrati nel sistema non sono stati aggiornati", è uno dei messaggi che si leggono nelle email, come riportato da Il corriere della città.
Naturalmente l'Inps non ha nulla a che vedere con tali messaggi, e invita i cittadini a non cliccare sul link e a non fornire i propri dati sensibili.
Altre truffe
Non solo accrediti e rimborsi. In alcune delle email truffaldine segnalate viene proposto di scaricare dei bollettini di versamento ottenibili mediante un link. Altri messaggi, invece, parlano di pagamento di indennità legate al Covid-19 o del bonus 600 euro. E, ancora, viene chiesto di scaricare una particolare applicazione che nasconde, in realtà, un malware.
Attenzione, perché falsi impiegati Inps potrebbero addirittura presentarsi a casa nostra, sempre per convincerci a cedere i dati sensibili.
Da tenere a mente
L'Inps ha più volte ricordato che, per questioni di sicurezza, non vengono mai spedite email contenenti link o allegati da scaricare. Allo stesso modo, l'istituto nazionale di previdenza sociale non invia mai suoi impiegati a casa dei privati cittadini. L'Ente, inoltre, non richiede mai agli utenti dati sensibili via telefono o mail.
Tenendo sempre bene a mente
queste informazioni, è facile capire quando ci troviamo di fronte a una palese truffa. In quel caso, oltre a non fornire i propri dati e non cliccare su alcun link, è importante segnalare il fenomeno alla polizia postale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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