La vicenda dell'autovelox da 24mila multe al mese in provincia di Padova ha animato per giorni le cronache locali e nazionali. A far salire il caso alla ribalta è stata la detonazione della colonnina lo scorso 9 agosto. Un lavoro fatto con attenzione, visto che qualche giorno più tardi gli investigatori scopriranno che per non essere inquadrati (e quindi individuati) gli autori avevano preventivamente messo fuori uso una telecamera di sorveglianza nelle vicinanze. Un attacco che ha seguito le tante proteste dei cittadini di Cadoneghe, esasperati da quella macchinetta che è arrivata a notificare 55 infrazioni a due cameriere che compiono ogni giorno quel tragitto. In queste ore, però, è arrivato un altro colpo di scena.
Il capo facente funzione della polizia locale, insieme a un suo agente, hanno ricevuto un avviso di garanzia notificato dai carabinieri per falso il atto pubblico. L'avviso arriva proprio nel corso dell'indagine per l'installazione del dispositivo lungo la statale 307. Agli occhi di chiunque appare come un numero incredibile quello di infrazioni segnalate nel solo mese di luglio: 24mila. Il dispositivo è funzione dallo scorso 26 giugno e quel numero di infrazioni per eccesso di velocità significa un flusso di circa un milione di euro nelle casse cittadine. Inevitabili i ricorsi che a centinaia sono arrivati alle associazioni che si occupano della tutela degli automobilisti, che sono arrivati a fare un sit-in sotto il palazzo del Comune in segno di protesta.
Fino allo scorso 9 agosto, giorno dell'attentato, niente sembrava muoversi. A quel punto, però, è emersa con forza la necessità di capire cosa ci fosse dietro l'esplosione della colonnina. L'indagine è stata delegata ai carabinieri, che hanno deciso di approfondire il caso ed è proprio indagando sull'autovelox che si è arrivati all'avviso di garanzia, del quale non si hanno molte informazioni. Secondo il Corriere della sera, al focus dell'approfondimento giudiziario è stato messo sulla documentazione che ha fatto poi propendere per l'installazione degli impianti (due, uno per senso di marcia).
Nella stessa giornata di ieri, oltre a consegnare gli avvisi di garanzia, i carabinieri hanno sequestrato computer e documenti negli uffici della polizia locale di Cadoneghe in modo da analizzarli e vagliarne il contenuto.
A seguito dell'esplosione del 9 agosto, il sindaco di Cadoneghe spiega al Corriere della sera di aver chiesto lo spegnimento delle colonnine lo scorso 22 agosto: "Avevo dato ordine di spegnere gli autovelox, ma evidentemente qualcuno non ha ascoltato ritenendo non opportuno farlo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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